Non raccolse molti consensi se è vero che alla sua morte, nel 1865, le sue tesi erano largamente ignorate, anzi i suoi colleghi le respingevano aspramente arrivando ad affermare che “le mani di un gentiluomo sono sempre pulite”, come se i “germi” fossero confinati solo nelle classi inferiori (!).
Le cose oggi vanno meglio? Certamente sì, almeno in termini di conoscenze e consapevolezza.
Mani sporche, veicolo di infezione
Eppure ancora oggi le mani sono il principale veicolo di trasmissione di infezioni e quelle degli operatori non fanno eccezione contribuendo alle infezioni correlate all’assistenza (ICA).
Oggi si parla molto di cultura della sicurezza e ci si focalizza, giustamente, sempre più sull’errore cercando di non colpevolizzare il singolo ma andando a ricercare le cause profonde e i fattori contribuenti. Tuttavia, di alcuni comportamenti deliberatamente imprudenti non si può non rispondere: tra questi certamente l’inosservanza delle linee guida dell’igiene delle mani.
Linee Guida dell’OMS
Da tempo queste linee guida, basate su evidenze scientifiche, sono disponibili presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i Centers for Disease Control and Prevention negli Stati Uniti (CDC, Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) e varie altre organizzazioni nazionali e internazionali e ormai quasi tutte le organizzazioni in Italia le hanno reperite inserendole tra le procedure aziendali.
Tutte queste linee guida concordano in alcune prioritarie raccomandazioni:
- Privilegiare l’uso della soluzione alcolica (a meno che le mani siano visibilmente sporche o se è probabile o accertata l’esposizione a microrganismi sporigeni, es. Clostridium difficile);
- Effettuare l’igiene delle mani in 5 momenti ben definiti
- Rendere di facile accesso i prodotti per l’igiene mani (disponibili dove servono!);
- Utilizzare correttamente i guanti senza considerarli alternativi all’igiene delle mani.
Nel marzo scorso PROGEA (una società che si occupa di consulenza per le organizzazioni sanitarie ed è partner in Italia della Joint Commission International) ha organizzato a Milano un Convegno per presentare i risultati di una ricerca effettuata in 15 Ospedali italiani aderenti al Network JCI.
Tale ricerca si proponeva di rilevare in che misura le linee guida OMS sull’igiene delle mani sono rispettate.
Per i concorsi:
La ricerca si è avvalsa di un protocollo comune per la rilevazione ed è stata utilizzata la scheda di osservazione dell’OMS. Le osservazioni sono state circa 30.000 in un arco di 4 mesi ed hanno riguardato:
I risultati, riportati e discussi nel Convegno, hanno evidenziato che la compliance degli infermieri si mantiene in un range che varia dal 45% al 95%, con notevoli variazioni tra setting diversi e strutture diverse, ma con una peculiarità su cui riflettere: i momenti in cui l’aderenza alle linee guida era maggiore erano quelli in cui gli infermieri ritenevano maggiore il rischio per la loro sicurezza rispetto a quando essi (le loro mani) potevano rappresentare un rischio per il paziente.
Come spesso riportato in letteratura le performance degli infermieri sono migliori di quelle dei medici e altri operatori ma questo non deve giustificare cali di attenzione e sensibilità: l’igiene delle mani è fondamentale per la sicurezza del paziente!
L’igiene delle mani è per gli infermieri un impegno non solo il 5 maggio (dal 2010 giornata dedicata al tema) ma “day to day” , vissuto come scelta e rispetto della deontologia professionale.
Per la corretta igiene delle mani ricordiamo le istruzioni operative
Fonti e per approfondire:
Autore: Filippo Di Carlo
www.studioinfermieristicodmr.it
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