Mentre infermieri, medici, operatori socio sanitari sono allo stremo tra turni massacranti, aggressioni, stipendi stagnanti e carichi di lavoro fuori controllo, in Senato si deposita l’ennesimo colpo di genio, un disegno di legge firmato dalla senatrice Bucalo, una proposta per decimare il costo del riscatto della laurea, ma a una sola categoria: quella degli insegnanti.
Riscatto laurea stracciato ma solo per insegnanti e ricercatori
La proposta porta la firma della senatrice Carmela Bucalo, di Fratelli d’Italia, e prevede un taglio secco ai costi del riscatto universitario per il comparto istruzione e ricerca, e direttamente citato dal testo del Disegno di Legge n. 1413 depositato alla presidenza il 5 marzo 2025: “Riducendo l’aliquota al 5 per cento, l’onere da sostenere, per ogni anno di studi, risulterebbe pari a poco più di 900 euro, importo che si ritiene sostenibile anche per le
finanze dello Stato“.
Sconto considerevole visto che tutto il resto del comparto sanità paga “il costo generale di accesso alla misura, in base ai dati pubblicati, dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), è pari a 6.076,95 euro per un solo anno di corso di studi universitari“. Portando il costo annuale da oltre 6.000 euro a soli 900 euro per anno. In pratica, chi ha studiato cinque anni potrebbe riscattare tutto il periodo versando appena 4.500 euro anziché 30.000. Una cifra ridicola, considerando che per qualsiasi altro dipendente pubblico – infermieri inclusi – il riscatto resta un privilegio da ricchi.
Ma non è tutto: la platea dei beneficiari potenziali supera il milione di persone. Si parla non solo di insegnanti di ruolo, ma anche di supplenti, ricercatori, universitari, personale dei conservatori, disoccupati e precari vari. Tutti, tranne quelli che da anni tengono in piedi ospedali, comunità, RSA e pronto soccorso.
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Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione
Manuale per l’Infermiere collaboratore professionale
Questo manuale è destinato sia a professionisti esperti, sia a coloro che devono studiare per superare le prove di un concorso per il profilo da infermiere. Gli argomenti vengono trattati in modo chiaro e approfondito, seguendo le indicazioni dei programmi d’esame dei concorsi delle Aziende Ospedaliere e delle ASL. Nella prima parte del libro vengono descritti l’evoluzione e gli aspetti normativi del Sistema Sanitario Italiano, partendo dall’istituzione e dalle principali riforme del Servizio Sanitario Nazionale arrivando fino al PNRR. L’analisi prosegue con un focus storico e legislativo dell’Infermiere (il profilo professionale, il Codice Deontologico, il percorso di formazione continua ECM, il Codice di Comportamento e le principali teorie infermieristiche) e dell’OSS, descrivendo il percorso che va dall’infermiere generico fino alla figura dell’Operatore Socio Sanitario. Il manuale tratta il processo di assistenza (i modelli per la valutazione delle attività assistenziali) e la ricerca infermieristica con la descrizione delle evidenze nella pratica professionale, con un focus specifico sull’Evidence-Based Medicine (EBM) e sull’Evidence-Based Nursing (EBN). Una parte si focalizza sulle strategie da implementare per garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori sanitari, includendo aspetti come il risk management, l’health technology assessment e le infezioni correlate all’assistenza-ICA. Viene inoltre trattata la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro, in particolare il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. L’ultima parte offre un approfondimento sull’assistenza infermieristica, descrivendo gli strumenti operativi disponibili, come linee guida, protocolli, procedure, PDTA, scale di valutazione e cartella infermieristica. Vengono anche discusse le principali procedure adottate, tra cui Case Management, Primary Nursing e telemedicina, insieme alle diverse tipologie di assistenza, che comprendono quella di base, internistica, area critica sia in ambito intraospedaliero che extraospedaliero, e assistenza perioperatoria. Nella sezione online collegata al libro sono disponibili alcuni approfondimenti normativi. Ivano CervellaLaurea in Infermieristica, Master di I° Livello in Management e Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di II° Livello in Organizzazione, Management, Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Progettista percorsi formativi ECM (Educazione Continua in Medicina), Membro di “Selezioni – Equipe didattica – Esami OSS”, Docente SSN. di Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (Università Piemonte Orientale) e del corso OSS, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario.Carlo CatanesiLaurea in Infermieristica, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di I° livello in Management e Coordinamento delle professioni sanitarie, Master di II° livello in Management e Direzione di strutture complesse. Infermiere presso la S.S. Grandi Ustioni dell’ AOU CSS di Torino, Docente SSN, vanta numerose pubblicazioni scientifiche ed esperienze professionali e didattiche in ambito sanitario.
Ivano Cervella, Carlo Catanesi | Maggioli Editore 2025
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Perché la politica dimentica sempre gli infermieri?
La domanda è semplice: perché un regalo così mirato? La risposta, purtroppo, è altrettanto semplice. Secondo la filosofia andreottiana del “a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina” questa mossa sa tanto di mancetta elettorale, un’operazione di pesca nel bacino storico dell’elettorato progressista degli insegnanti (scuola, università e ricerca) per portarlo a destra, accompagnandolo con la solita carta del docente da 500 euro l’anno e, ora, anche con la scorciatoia per la pensione.
Nel frattempo, gli infermieri italiani devono scegliere se pagare l’affitto o il master, se fare il riscatto della laurea o cambiare mestiere. E in corsia si continua a lavorare con stipendi fermi, senza supporto, senza incentivi, senza rispetto. Per loro, nessun disegno di legge, nessun taglio dei costi, nessuna corsia preferenziale.
Perché il Paese ha sempre bisogno di infermieri, ma stranamente la politica si ricorda soltanto degli insegnanti quando servono voti.
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