Vuoi contenuti sempre aggiornati sui tuoi social? Noi ci siamo!
Metti un “mi piace” alla pagina Facebook di Dimensione Infermiere e visita il nostro profilo Instagram. E se proprio ci vuoi ovunque, siamo anche su Twitter!
È questo il commento del presidente De Palma dei dati Istat pubblicati da poco e che raccontano una sanità che continua a non valorizzare la categoria che ha sollevato le sorti di questo paese. Nonostante, per questi professionisti, le condizioni di partenza siano da sempre state emergenziali, da sempre dimostrano grande professionalità, senso di abnegazione e coraggio incrollabile e questa pandemia non è che solo un riflettore su un fenomeno che dura da decenni.
“Con la loro professionalità, la loro determinazione e grande umanità, con i loro volti capaci di dispensare sorrisi e sicurezza nei malati, spesso vittime di violenze incontrollabili da parte degli stessi pazienti o dei loro parenti, sottopagate e fin troppo sottovalutate per le straordinarie doti che posseggono: sono le donne della sanità italiana, sono le nostre infermiere. Professioniste, madri, mogli, determinate combattenti fuori e dentro le corsie degli ospedali. In questa pandemia abbiamo imparato a conoscerle da vicino ancora di più, abbiamo vissuto il loro coraggio, anche le loro paure. Si sono ammalate, colpite alle spalle da un nemico sconosciuto, qualcuna di loro ci ha anche rimesso la vita. I dati Istat di febbraio 2021 sono impietosi: e ci raccontano che le donne della sanità italiana sono tra le peggio pagate in Europa”.
La professione sanitaria infermieristica è tra le peggio pagate in Europa, con meno opportunità verticali di carriera e un bilancio vita privata/lavoro in negativo. Continua De Palma: “Tra i corsi di Laurea senza dubbio quello in infermieristica ha acquisito sempre più appeal nei confronti dei giovani. L’infermiere è visto sempre di più come una figura di straordinario coraggio e competenza: nel momento più difficile, abbiamo dimostrato ancora una volta di poter reggere da soli il peso della sanità italiana. Ma i problemi, ciò nonostante, si presentano dopo l’acquisizione della Laurea, quando le nostre infermiere sono spesso costrette a lasciare l’Italia, per cercare altrove quel contratto dignitoso e valorizzante che qui non ancora esiste.“
Nonostante ciò che abbiamo dimostrato non ci sono segnali di inversione del trend di precariato, basse retribuzioni e scarsa qualità del lavoro per gli anni a venire. Sarà per questo che gli infermieri continuano a fuggire all’estero, Inghilterra e Germania in primis, dove anche se il lavoro non è di certo più semplice, ma i professionisti vengono valorizzati sia socialmente sia economicamente.
Fonte: galluranews.org
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento