È di ieri la notizia del messaggio audio pregno di minacce inviato da una no vax a Samanta Grossi, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Treviso: “Norimberga ci sarà anche per te, nessuno verrà salvato da questa cosa. Ci vorranno mesi, ci vorranno anni, ma avremo una nostra vendetta. È meglio che nessuno ti incontri per strada, perché qualcosa da dirti ce l’avremmo”.
Linea dura
L’attacco ha lasciato a dir poco sbigottita la presidente dell’Ordine, rea (a detta dei no vax) di aver portato avanti una linea ‘dura’ nei confronti dei colleghi che rifiutano il vaccino e che esprimono in pubblico delle discutibili posizioni no vax.
“È stato un pugno allo stomaco, ma non ho nessuna intenzione di farmi intimorire da queste persone e continuerò dritta per la mia strada, come infermiera e come Presidente dell’Opi”, ha commentato la Grossi.
Che all’indomani dell’offensiva anti-vaccinale ha ricevuto il chiaro sostegno della Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. In un comunicato affidato al proprio sito (VEDI), che riportiamo qui per intero, la Fnopi ha infatti preso una posizione cristallina rispetto all’accaduto.
Il comunicato della Fnopi
Covid, vaccinazioni e no vax: infermieri stretti in una morsa.
Covid da un lato che sta aumentando la sua incidenza e oltre ai contagi in generale sono in aumento anche quelli tra i professionisti (gli infermieri, con oltre 110mila contagiati, sono i più colpiti da inizio pandemia).
Minacce di denuncia e di morte
No vax dall’altra: in questi ultimi giorni si sono verificati casi di minacce anche di morte verso alcuni presidenti degli ordini degli infermieri che hanno applicato la legge allontanando dagli assistiti i no vax e hanno applicato il Codice deontologico che presuppone che il primo dovere di un infermiere sia quello di essere vaccinato per garantire la massima tutela della salute delle persone. Altrimenti non è possibile un’assistenza di qualità e secondo l’etica professionale.
A questo si aggiungono le minacce di denunce verso gli infermieri che stanno esortando – come ogni professionista della Salute deve fare – alle vaccinazioni anti-Covid.
Il paradosso poi è che capita anche che a minacciare gli infermieri non siano altri infermieri verso i quali i presidenti agiscono secondo la legge e la deontologia, ma esponenti di attività diverse, che pur avendo a che fare con gli assistiti, sono no vax e dimostrano intolleranza e assoluta mancanza del principio e del rispetto della tutela della salute.
‘Atteggiamento intollerabile e pericoloso’
Un atteggiamento intollerabile e pericoloso verso cui la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, oltre alla ovvia solidarietà professionale nei confronti dei presidenti e degli infermieri minacciati, sta valutando pesanti azioni legali per la tutela dei suoi rappresentanti e del decorso della professione.
Mangiacavalli: ‘E’ nostro dovere intervenire’
“E’ nostro dovere intervenire – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) -. Lo è per tutelare i colleghi presidenti e professionisti e come infermieri per garantire ai cittadini di essere sempre in prima linea per garantire la loro salute.
Abbiamo fin dall’inizio invitato tutti i professionisti a rispettare la norma di legge e da parte nostra continueremo a sensibilizzare rispetto all’importanza della vaccinazione.
Vaccinarsi ‘è un dovere verso i cittadini’
Per un infermiere – ha commentato Mangiacavalli – è un dovere verso i cittadini, verso i colleghi e anche verso la scienza in cui crediamo.
La professione infermieristica aderisce ai principi dell’etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone e riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale”.
‘Gli infermieri vaccinati sono più del 90% del totale’
“Quantificare con esattezza gli infermieri vaccinati contro la pandemia – aggiunge – è un’operazione complessa, ma si può stimare che oggi lo siano più del 90% di tutti gli iscritti agli albi che sono oltre 456mila.
Questo considerando però – precisa – che ci si avvicina al 100% di vaccinati tra gli infermieri dipendenti Ssn, tranne rare eccezioni ‘attendiste’ o per cause verificate che sono nell’ordine del centinaio.
Ma la percentuale si abbassa, no vax a parte che tra i nostri professionisti sono davvero in percentuali inferiori allo 0,5%, per i liberi professionisti, che inizialmente non sono stati considerati tra le priorità nelle campagne vaccinali e quindi in molti sono ancora in fase di vaccinazione”.
Autore: Alessio Biondino
“I no vax? Facciamogli pagare 2000 euro al giorno se si ricoverano per Covid”
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento