Infermieri, perché ci prestiamo ancora a queste pagliacciate?

Non sono bastate le polemiche a seguito dei vari “flash-mob” prodotti negli ospedali durante l’incubo pandemico: c’è ancora chi, tra il personale sanitario, complice la presenza di un qualche vip ballerino o canterino, si lascia andare a balletti e riprese video che poi, una volta pubblicati, non possono non rappresentare un problema per i lavoratori.

Stavolta è accaduto all’ospedale Rizzoli di Ischia e a denunciare tutto è stata Nessuno Tocchi Ippocrate: dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, l’associazione ha infatti postato un video in cui la tiktoker Veronica di “Very e Sasy” balla insieme a medici e infermieri del reparto di ginecologia del nosocomio.

L’Asl Napoli 2 ha subito avviato una indagine interna, definendo quella dei sanitari una «condotta giudicata gravemente inopportuna e in contrasto con i principi di professionalità, rispetto e riservatezza che devono caratterizzare l’operato di ogni dipendente».

Anche l’Ordine degli infermieri e quello dei medici di Napoli hanno fatto sentire la loro voce in un comunicato congiunto: «Attenderemo i risultati dell’inchiesta avviata dalla ASL per capire se nostri iscritti abbiano preso parte e in che misura alle riprese di un video realizzato presso l’Ospedale Rizzoli d’Ischia che viola i più elementari principi di riservatezza in ambito sanitario e che condanniamo come indecoroso e indegno.

Nel caso fosse verificata la partecipazione attiva di #medici e #infermieri, prenderemo senza mezzi termini tutte le misure disciplinari previste dal codice deontologico e dall’etica professionale, particolarmente attenti e severi nei casi di violazione della privacy dei pazienti.

Ogni cittadino che accede ad una struttura sanitaria per visite, esami o ricoveri necessita che gli venga garantita l’assoluta riservatezza, nel rispetto dei suoi diritti fondamentali e della sua dignità fisica e morale. Violare tali fondamentali principi di condotta etica equivale a tradire i principi morali e deontologici sottoscritti tacitamente con pazienti da parte di medici e infermieri».