Infermieri sospesi, “un’occasione per fare cassa”…?

In una email scritta di getto tramite il suo smartphone e inviata all’Opi di Roma, la responsabile regionale Nursing Up Lazio, Laura Rita Santoro, ha chiesto più cautela per quanto riguarda le sospensioni degli infermieri catalogati come “no vax” e instillato qualche dubbio sulla estrema facilità con cui, a volte, i professionisti vengono allontanati dal posto di lavoro. Riportiamo qui per intero questo suo scritto/sfogo.

La lettera di Santoro (Nursing Up Lazio)

“La presente poiché non è la prima volta che ricevo chiamate da colleghi sospesi, accusati di non essere in regola con la vaccinazione Covid, benché non sia corretto

Una collega, proprio oggi è stata mandata a casa, dal momento che accusata di non essere in regola! Avrebbe lavorato anche ieri e pare non le verrà pagata la giornata di lavoro. 

La collega ha due vaccini, dopodiché avrebbe contratto il Covid ben due volte, ed ha le certificazioni di guarigione per entrambi i contagi. 

Ha il green pass attivo, dal momento che in regola con le vaccinazioni.”

Una persecuzione…?

“La situazione degli infermieri a Roma rasenta la persecuzione, benché dicono non sia più necessario, dobbiamo entrare a lavoro facendo uso del green pass. 

Se siamo positivi al Covid, anche quando contratto in servizio, con colleghi positivi al Covid, può succedere non ci venga riconosciuto l’infortunio sul lavoro

Per rientrare in servizio dobbiamo documentare l’avvenuta guarigione, ma se l’OPI ci sospende, con leggerezza, ritenendoci non in regola, le aziende ospedaliere si fingono morte, benché abbiano tutti i nostri dati e certificazioni. 

Chi risarcirà i colleghi, sospesi incautamente?”

Un’occasione per fare cassa…?

“Si chiede un po’ più di attenzione nelle sospensioni, anche se, personalmente, sono convinta sia un occasione per fare cassa, proprio attraverso i sospesi. 

La tecnica è del dividi ed impera, facendo passare i sospesi per colpevoli a prescindere

Prima sono state celebrate erogazioni di denaro ai professionisti sanitari, esposti al Covid, sottostimando, ad esempio, i centri dialisi, spesso coinvolti per primi, nel caso di cluster ospedalieri; 

oggi sospendiamo i colleghi, un’occasione di fare cassa, dal momento che il lavoro prosegue comunque, anche se oberando di lavoro chi rimane.

Vi scrivo, questa mail senza carta intestata, dal momento che in strada, …e con il telefono. Ho provato a chiamare, ma l’ho trovato veramente complicato. 

Nell’attesa di un sollecito e risolutivo riscontro, mi attivo per rivolgermi ovunque, questa situazione non può continuare con siffatte modalità! 

Sono disponibile a risponderne personalmente e nelle sedi opportune, di ciò che scrivo.

Responsabile regionale Nursing Up Lazio

Laura Rita Santoro”

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