Integratori alimentari: nuova frontiera della salute?

Gaetano Romigi 21/09/24
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“Prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.

Questa è la definizione di integratori alimentari ai sensi della normativa del settore (Direttiva 2002/46/CE, attuata con il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169). Commercializzati sotto forma di capsule, compresse, bustine, flaconcini e simili, gli integratori forniscono un contributo al benessere del nostro organismo tramite l’apporto di nutrienti o altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico.

Il crescente aumento del loro consumo negli ultimi anni è veicolato da più fattori. Ma prima di addentrarci nella disamina di questi fattori, scopriamo qualche dato interessante sul fenomeno commerciale in termini di volumi, fatturato e consumo.

Nel 2023 il fatturato del settore integratori ha superato i 4,5 miliardi di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299mila tonnellate. L’Italia è il primo mercato europeo con una quota del 26% del fatturato totale, seguita da Germania (19%) e Francia (15%).

Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line Ricerche di Mercato, il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza da Grande Distribuzione Organizzata (7,7%), parafarmacie (7,6%), canale online (6,9%).

Nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita, affidandosi – come emerge dalla ricerca – al consiglio del medico (48,4%) o del farmacista (36,3%). Appare evidente, quindi, che nel panorama europeo l’Italia si attesta come leader sia in termini di consumo che di produzione.

Tale crescita di interesse intorno a questa categoria di prodotto è generata sicuramente da una maggiore consapevolezza del consumatore di ogni età ed estrazione socio-culturale del concetto di salute, non più semplicemente contrapposto ad uno stato di malattia, ma esteso al benessere e alla funzionalità ottimale anche di un organismo sano. Così come il consumo di prodotti biologici, a chilometro zero, l’aggiornamento delle norme inerenti la tracciabilità dei prodotti alimentari, e la scelta di aderire a regimi alimentari vegetariani, anche l’uso degli integratori è espressione dell’esigenza dell’uomo moderno di contrastare lo stress e le cattive abitudini indotte dai ritmi forsennati delle nostre giornate, attraverso un consumo alimentare sano associato a stili di vita che prevedono movimento e sport.

I dati rilevati da alcune ricerche hanno evidenziato, inoltre, che la pandemia di COVID-19 ha contribuito all’accrescimento di questa consapevolezza e, per ciò che concerne il mercato degli integratori alimentari, durante il lockdown il canale internet ha contribuito notevolmente all’aumento dei consumi. Non trattandosi di farmaci, infatti, gli integratori possono essere acquistati senza ricetta, sebbene sempre più specialisti e medici di famiglia li includano nelle loro prescrizioni.

Cerchiamo ora di conoscere alcune delle sostanze che possono essere assunte tramite gli integratori, ricordando che il seguente elenco non è esaustivo e rimandando, per ogni eventuale approfondimento, alla pagina web del Ministero della Salute dedicata agli integratori alimentari:

  • Vitamine
    • Idrosolubili:
    • Acido folico
    • Vitamina C
    • Vitamine del gruppo B
    • Liposolubili:
    • Vitamina D
    • Vitamina A
    • Vitamina E
    • Vitamina K
  • Provitamine A
    • Carotenoidi
    • Astaxantina
    • Luteina
    • Zeaxantina
    • Licopene
  • Sali minerali
    • Potassio
    • Iodio
    • Selenio
    • Borato
    • Zinco
    • Calcio
    • Magnesio
    • Manganese
    • Ferro
  • Aminoacidi e Proteine
    • Arginina
    • Creatina
    • BCAA
    • Alanina
    • Citrulina
    • Glutammina
  • Probiotici e Prebiotici
    • Lattobacilli
    • Bifidobatteri
    • Oligosaccaridi (FOS, SOS, GOS)
  • Fibre
    • Psillio
    • Crusca
    • Glucomannano
  • Botanicals (ossia prodotti a base di erbe e loro derivati)

Va sottolineato, tuttavia, che pur non necessitando di ricetta medica, è bene consultare il medico prima di assumere un integratore, poiché, soprattutto per quanto riguarda i botanicals, le sostanze in essi contenute potrebbero interagire in modo negativo con alcuni farmaci. Per questo motivo, la produzione e la commercializzazione di questi prodotti sono ampiamente regolamentate a livello UE e nazionale, e si sta lavorando a un sistema di sorveglianza condiviso in Europa.

Esiste già, ed è bene ricordarlo, un sistema di fitosorveglianza nazionale sul sito www.vigierbe.it per la segnalazione da parte dei cittadini di reazioni avverse associate al consumo di integratori, prodotti erboristici, preparazioni magistrali e medicinali omeopatici non registrati come medicinali, e altri prodotti di origine naturale.

Autore: Gaetano Romigi – vicePresidente Anarti Associazione nazionale infermieri di area critica

Gaetano Romigi

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