Interventi Assistiti con Animali e Pet Therapy, quando gli animali si prendono cura di noi!

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“Non esiste psichiatra al mondo migliore di un cucciolo che ti lecca il viso” (Ben Williams)

 

Gli Interventi Assistiti con gli Animali (attività, educazione, terapia), comunemente conosciuti come Pet Therapy comprendono una vasta gamma di interventi finalizzati a migliorare la salute e il benessere della persona con l’ausilio di “Pet”, gli animali da compagnia.

Pet Therapy: Interventi Assistiti con gli Animali

I benefici della relazione tra l’uomo e l’animale nella cura dei pazienti erano noti fin dall’antico Egitto e presso i Sumeri, la storia ci riporta numerosi esempi in cui l’uomo si è servito di animali di varie specie per migliorare lo stato di salute delle persone.
Florence Nightingale, per esempio, nella metà dell’800 introdusse animali di piccola taglia per dare un po’ di svago ai malati cronici e notò che, accudendo gli animali, i pazienti erano maggiormente stimolati ad avere cura di se’ stessi.

Nel 1953, Boris Levinson, neuropsichiatra infantile, scoprì quasi per caso l’azione positiva del suo cane su un bambino con comportamenti autistici con il quale avevano fallito altri approcci terapeutici, notò che, entrando nel suo studio, il bambino si dirigeva verso il suo cane, dimostrandosi più spontaneo e più disponibile ad interagire con lui; ne dedusse che l’animale fosse un mediatore utile a ristabilire i contatti sociali e lo coinvolse in maniera sistematica nella relazione psicoterapeutica con i suoi piccoli pazienti ottenendo risultati soddisfacenti. Iniziò da qui le prime ricerche sugli effetti degli animali da compagnia in campo psichiatrico e per primo coniò il termine “Pet Therapy”.

Gli studi scientifici negli ultimi anni

Negli ultimi decenni gli studi scientifici sui benefici per la salute umana della pet therapy si sono moltiplicati in tutto il mondo ed hanno dimostrato quanto sia efficace la presenza di un animale, sia come animale da compagnia sia quando l’animale viene utilizzato in un percorso terapeutico specifico;

l’impiego degli animali in vari ambiti terapeutici determina non solo una migliore risposta del paziente ma spesso concorre alla riduzione dell’uso dei farmaci con ulteriori vantaggi sia per la qualità della vita che in termini di costi per la collettività.

Il termine pet therapy viene negli anni sostituito dal termine più appropriato e riconosciuto a livello internazionale di Interventi Assistiti con Animali (IAA), che meglio ne definisce l’intrinseco significato.

Perché l’interazione uomo animale è così efficace?

L’animale rappresenta un individuo con una neutralità sociale, cioè, non ha nessun pregiudizio nei confronti delle persone (con disabilità, emarginate, ecc.), l’animale, contrariamente all’uomo, vede la persona, non la sua patologia, non esprime giudizi, non si mette in competizione ed è un potente mezzo per accrescere l’autostima;

in quanto essere vivente è in grado di trasmettere emozioni positive, è in grado di trasportare il paziente in una dimensione ludica che rende piacevole eseguire azioni e compiti, è un incentivo a conseguire obiettivi, motiva all’apprendimento, è un facilitatore nelle relazioni interpersonali, è un forte motivatore nello svolgimento di attività che, senza la sua presenza, diventerebbero ripetitive e noiose, ed è un potente stimolo.

Avere un’animale fa bene alla salute

E’ stato dimostrato che la presenza di un animale induce la produzione di Endorfine con conseguente effetto calmante, riducendo l’ansia, il senso di tristezza (soprattutto nel paziente ospedalizzato) e la percezione del dolore sia cronico che acuto (durante manovre invasive).

La dottoressa americana Erika Friedmann, negli anni ’80, dimostrò per prima la correlazione positiva tra il possesso di un animale da compagnia e la sopravvivenza in caso di malattie cardiovascolari, osservò successivamente che il contatto con l’animale era sufficiente ad indurre nel paziente cardiopatico la diminuzione della pressione, la regolarizzazione del battito cardiaco e della respirazione, il rilassamento del tono muscolare e delle espressioni del viso.

Applicazioni della pet therapy

I bambini con disturbi dello spettro autistico o con difficoltà di linguaggio sono in grado di interagire meglio con un animale poiché spesso basano la loro comunicazione su segnali non verbali, proprio come gli animali, e quindi l’animale può diventare un potente mezzo per insegnare al bambino la corretta comunicazione.

Gli ambiti di applicazione sono davvero molteplici, dai bambini, agli adulti, agli anziani, possiamo intervenire con gli animali davvero a 360° definendo obiettivi diversi in base alla struttura e agli utenti, è importante sottolineare che gli IAA non vanno mai a sostituire le terapie tradizionali ma le integrano dando loro un valore aggiunto; a seconda degli obiettivi e delle modalità di applicazione possiamo avere 3 diverse tipologie di intervento:

  • Attività assistita con Animali (AAA): Intervento con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione attraverso il quale si promuove il miglioramento della qualità della vita e la corretta interazione uomo-animale.
  • Educazione Assistita con Animale (EAA): Intervento di tipo educativo con finalità relazionali ed inserimento sociale. L’intervento può essere anche di gruppo e promuove il benessere delle persone nei propri ambienti di vita, particolarmente all’interno delle istituzioni. L’EAA contribuisce a migliorare la qualità di vita della persona e a rinforzare l’autostima del soggetto coinvolto; attraverso la mediazione degli animali domestici vengono attuati anche percorsi di rieducazione comportamentale.
  • Terapia Assistita con Animali (TAA): Intervento a valenza terapeutica finalizzato alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale, rivolto a soggetti con patologie fisiche, psichiche, sensoriali o plurime, di qualunque origine. L’intervento è personalizzato sul paziente e richiede apposita prescrizione medica.

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Interventi assistiti con animali

Scritto con l’intento di offrire indicazioni utili per la realizzazione di Interventi Assistiti con Animali nonché valorizzare le conoscenze, competenze ed esperienze locali e nazionali in materia, questo manuale vuole costituire uno strumento di riferimento ed orientamento a disposizione di tutti gli operatori, siano essi coadiutori degli animali, referenti di intervento, responsabili di progetto o altre figure professionali dell’équipe multidisciplinare IAA. Gli autori, di diverse professionalità e provenienza, sono accumunati da lunga esperienza nella valorizzazione del rapporto uomo-animale, quale risorsa relazionale, in una pluralità di interventi educativi, assistenziali, terapeutici e riabilitativi. Il volume si articola in quattro parti.La prima getta le basi della materia, definendo ed approfondendo il rapporto empatico tra l’uomo e gli animali e la sua evoluzione dal punto di vista storico, psicologico, medico, veterinario e neuroscientifico. La seconda parte affronta gli aspetti legali ed etici degli IAA ed il recente recepimento delle Linee Guida in tutto il territorio nazionale, con la conseguente rigida strutturazione degli interventi assistiti ed alcune considerazioni di carattere deontologico e bioetico.La terza parte è dedicata ad affrontare pianificazione e realizzazione degli interventi, approfondendo in particolare il lavoro d’equipe, la strutturazione del setting e la misurazione del comportamento animale.Infine, l’ultima parte presenta alcune esperienze in specifici ambiti: terapeutico, educativo, ludico-ricreativo. Carmelo Scarcella, Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva e Psichiatria, Direttore Generale – Agenzia Tutela della Salute di Brescia. Roberta Vitali, Medico Veterinario, Responsabile U.O.S.D. Igiene Urbana, Tutela Animali d’affezione e pet therapy – Agenzia Tutela della Salute di Brescia.Francesco Brescianini, Medico Veterinario, Direttore Servizio Igiene Allevamenti – Agenzia Tutela della Salute di Brescia.

Carmelo Scarcella, Roberta Vitali, Francesco Brescianini | 2019 Maggioli Editore

23.00 €  18.40 €

Qualunque sia la tipologia di intervento, è fondamentale stendere un progetto con obiettivi adeguati, precisi, chiari, condivisi e verificabili, di seguito vediamo alcuni esempi di progetti di IAA che possono essere avviati nei diversi ambiti:

  • Negli ospedali è possibile supportare percorsi di riabilitazione oppure portare benessere a pazienti e familiari (ma anche agli operatori sanitari) durante il periodo di degenza, lavorando sia in situazioni acute che croniche.
  • In ambito psichiatrico o neuropsichiatrico infantile è interessante lavorare sull’accudimento, sul controllo emotivo, sul rispetto delle regole, sulla relazione con il gruppo, sulla comunicazione.
  • Nelle RSA possiamo intervenire sulla facilitazione nei rapporti sociali tra ospiti, incentivare la compliance durante attività di rieducazione motoria, oppure ancora lavorare su aspetti cognitivi come la memoria.
  • Nei centri per disabili si possono implementare progetti sulla rieducazione motoria, sulla cura di sé, sulle autonomie, sulla comunicazione, ecc.
  • Nelle scuole (di diverso ordine e grado) si propongono progetti di facilitazione all’apprendimento, di educazione alle regole sociali, di prevenzione di comportamenti devianti o di prevenzione di incidenti da errato approccio con gli animali.
  • Nelle carceri si supporta la riabilitazione delle persone con percorsi dedicati al reinserimento sociale.

Riferimenti normativi  a favore degli Interventi Assistiti con Animali (IAA)

In Italia, dal 2000 in poi, diversi riferimenti normativi iniziano a riconoscere una valenza terapeutica agli IAA e nel 2009, con Decreto Ministeriale, viene istituito il Centro di Referenza Nazionale per gli IAA, con l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica su tutto il territorio nazionale e diffondere i dati alla comunità scientifica, standardizzare protocolli operativi, definire la formazione degli operatori coinvolti e definire i requisiti sanitari e comportamentali degli animali coinvolti nel rispetto della loro natura.

Il 25 marzo del 2015 vengono emanate dal Ministero della Salute le Linee Guida Nazionali per gli IAA che definiscono gli IAA, gli ambiti di intervento, le modalità di erogazione, la composizione dell’equipe e la formazione degli operatori coinvolti.

In base tipologia di intervento è prevista la presenza di un’equipe multidisciplinare che possa prendere in carico l’utente nel modo più appropriato per il raggiungimento degli obiettivi e che garantisca il benessere dell’animale coinvolto. Tutti i componenti dell’equipe devono avere sia le competenze specifiche del ruolo rivestito, sia la formazione in IAA (che comprende un percorso di circa 200 ore).

L’equipe multidisciplinare deve essere composta da diverse figure:
  • Medico Veterinario esperto in IAA: deve valutare l’idoneità degli animali coinvolti (verificando sia i requisiti fisici che comportamentali) e accertarsi che non siano sottoposti a stress eccessivo durante le sedute.
  • Responsabile di progetto: ha il compito di coordinare l’equipe nella definizione degli obiettivi, nell’attuazione del progetto e nella valutazione dei risultati, può essere rivestito da un Medico oppure da uno Psicologo/psicoterapeuta (per le TAA), da un Educatore professionale o Pedagogista (per le EAA) oppure per le AAA non è necessaria una particolare qualifica ma è necessario aver frequentato il corso propedeutico negli IAA.
  • Referente d’intervento: è colui che prende in carico l’utente durante la seduta ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto, dev’essere una figura appartenente alle Professioni sanitarie, tra cui anche l’Infermiere.
  • Coadiutore dell’animale: prende in carico l’animale durante la seduta gestendolo adeguatamente in base al programma da attuare e lo supporta facendosi garante del suo benessere.

Tutte queste figure devono frequentare un percorso formativo specifico (riconosciuto dalle Regioni) articolato in un corso propedeutico (21 ore, sufficiente per il solo ruolo di Responsabile di AAA), un corso base (40 ore per Referenti, Responsabili e Medici Veterinari, 56 ore per Coadiutori, differenziato a seconda dell’animale con cui si intende lavorare) ed un corso avanzato (120 ore) con esame e tesi finale; al termine del percorso formativo si viene inseriti in un registro nazionale sul portale del Ministero della Salute, “Digitalpet”, suddiviso per regione e per qualifica, elenco al quale possono attingere le strutture che desiderano attivare un progetto di IAA e che consente di verificare la corretta formazione degli operatori coinvolti; il portale è attivo da pochi mesi e non è ancora stato completato l’inserimento da parte di tutte le regioni.

Ovviamente un’equipe di IAA deve avere anche il suo partner animale, le Linee Guida Nazionali prevedono l’impiego di cane, gatto, coniglio, asino o cavallo, è comunque possibile impiegare anche altri animali dietro autorizzazione del Centro di Referenza Nazionale, è in ogni caso sempre vietato l’utilizzo di animali selvatici e di cuccioli.

La presenza del Medico Veterinario nell’equipe multidisciplinare garantisce che gli animali siano sempre in buona salute ed è dimostrato che i rischi per gli utenti di contrarre patologie dagli animali è davvero minimo, paradossalmente è maggiore il rischio che gli animali contraggano alcune patologie infettive dagli uomini.

Anche gli animali coinvolti devono avere sia una predisposizione caratteriale con doti di docilità e adattabilità, sia un percorso specifico di educazione, anche se negli IAA il valore aggiunto è proprio dato dalla spontaneità dell’animale, è importante che l’animale sia estremamente affidabile, non é possibile mettere in pericolo l’utente ma non è neanche accettabile che l’animale venga costretto a svolgere compiti in cui prova disagio o venga sottoposto a stress, questo rischio può essere evitato solo con una adeguata preparazione e con una perfetta sintonia con il suo coadiutore, l’animale deve vivere gli incontri di IAA come qualcosa di positivo, deve essere un momento di piacevole condivisione con il suo partner umano, per questo è fondamentale che animale e coadiutore abbiano una solida relazione tra loro basata su reciproca fiducia e rispetto.

In conclusione, l’animale, con la sua presenza, porta indiscussi benefici alla salute umana, ma nulla è lasciato al caso, a partire dalla formazione degli operatori fino all’attuazione del progetto di IAA, tutto va gestito con grande professionalità, in caso contrario, si mette a rischio sia la salute dell’utente che il benessere degli animali coinvolti con la conseguenza di generare scetticismo nei confronti degli IAA.

“Guarda negli occhi il, tuo cane e prova ad affermare che non ha un’anima” (Victor Hugo)

 

Autrice: Tiziana Bertoli, Fisioterapista, Referente di EAA e TAA, Responsabile di AAA, Coadiutore del cane, collaboratore Studio DMR www.studioinfermieristicodmr.it

 

http://www.dimensioneinfermiere.it/pianista-esperienza-un-infermiere-di-famiglia-e-di-comunita-paziente-artista/

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