Oggi a capo di IRC c’è per la prima volta una Infermiera. Si tratta di Silvia Scelsi, Direttore del dipartimento delle professioni sanitarie dell’Istituto pediatrico Giannina Gaslini di Genova, collega già Presidente Aniarti (Associazione nazionale Infermieri di area critica) fino al prossimo 2022.
La sua nomina è avvenuta assieme all’elezione del nuovo consiglio direttivo di IRC per il prossimo biennio che ha visto, oltre alla presidente Silvia Scelsi, le nomine del past-president Giuseppe Ristagno, del vicepresidente Andrea Scapigliati, dei consiglieri Gabriella Arlotta, Davide Silvagni, Cristina Sorlini, del segretario Alberto Spella, di Alberto Cucino in qualità di Coordinatore del comitato scientifico ed infine Samantha Di Marco in qualità di Coordinatrice del comitato formazione.
Al di là delle eccezionali competenze e capacità della Dr.ssa Silvia Scelsi testimoniate dal suo percorso professionale, dai suoi titoli e dai suoi autorevoli incarichi, la nomina quale Presidente di IRC rappresenta l’evidente segnale di un sistema in evoluzione e cambiamento.
La redazione di Dimensioneinfermiere l’ha voluta brevemente intervistare anche in segno di augurio per tutti gli Infermieri italiani per un 2022 migliore.
Intervista alla Dott.ssa Silvia Scelsi, prima infermiera a diventare presidente dell’IRC
Come ci si sente ad essere il nuovo Presidente di IRC dopo aver ricevuto i complimenti di molti rappresentanti istituzionali, come per esempio il Presidente della Regione Liguria
“Orgogliosa in particolare perché infermiera, ma anche responsabile. IRC è una organizzazione che si rivolge sia al mondo sanitario che laico, che fa formazione e ricerca in un ambito specialistico come quello della rianimazione cardiopolmonare, che fornisce ai professionisti protocolli derivanti da linee guida aggiornate e validate scientificamente per aiutarli a prendere le migliori decisioni possibili in situazioni delicate e complesse.
Infine IRC collabora con gli enti istituzionali nella divulgazione della cultura dell’emergenza attraverso interventi, campagne e programmi di educazione sanitaria e sociale in svariati contesti. Sicuramente sarà molto impegnativo proseguire quanto fatto sino ad oggi per mantenere IRC su alti livelli di qualità ed autorevolezza nel panorama delle società scientifiche. Ci sono tante aspettative.”
A che punto si è oggi in Italia rispetto alla rianimazione cardiopolmonare?
Il programma futuro nel nostro paese è molto nutrito, a partire dalla recente ed importante emanazione della Legge 106/2021. IRC ha contribuito molto, ha lavorato assiduamente affinché questa norma potesse essere approvata. Si tratta ora di darvi seguito introducendo una serie di interventi in grado di migliorare la risposta all’arresto cardiaco sul territorio a partire proprio dai comuni cittadini e creare così “un sistema diffuso per salvare vite.
Quali sono in particolare gli obiettivi della sua Presidenza per il prossimo biennio?
Tra gli obiettivi futuri di IRC ci sono:
- Favorire la conoscenza e l’applicazione delle Linee Guida in tutti i corsi e le iniziative di IRC e in generale nel nostro Paese
- Implementare percorsi formativi innovativi attraverso la creazione di moduli didattici dedicati a vari tipi di destinatari e su specifici contenuti come:
- aspetti poco frequenti della gestione del paziente critico,
- utilizzo ecocardiografia,
- IPA (istruzioni pre-arrivo) nell’attività di dispatch in Centrale operativa
- percorsi per medici e infermieri in formazione specialistica
- Potenziare la rete di formazione dei laici attraverso:
- le azioni propedeutiche all’attivazione della “Consulta della catena della sopravvivenza”
- definizione e proposta di programmi formativi nelle scuole e nelle società sportive
- Continuare la collaborazione con la Fondazione IRC attraverso obiettivi e progetti comuni sui sopravviventi.
- Sviluppare nuovi progetti di ricerca in ambito clinico e in ambito formativo e proseguire i progetti già attivati.
- Continuare la fattiva collaborazione con gli Enti e le Istituzioni dello Stato e delle Regioni
Come concilierà ora il nuovo incarico con il primo amore, cioè Aniarti?
La conciliazione può avvenire solo attraverso il lavoro che stiamo facendo sulle nuove generazioni di infermieri. In Aniarti sta crescendo, grazie all’azione di tutti i membri del Direttivo, un gruppo di esperti e motivati referenti presenti localmente su tutto il territorio. Inoltre all’interno dell’associazione ci sono al mio fianco colleghi che da molto tempo mi supportano nelle decisioni. Sono colleghi propositivi, che uniscono competenze ed esperienza con motivazione e visione futura.
Cosa si sente di dire agli Infermieri impegnati come lei per il 2022, ma a tutti gli Infermieri in generale?
Mi auguro una fattiva e concreta partecipazione di tutti i professionisti al futuro del sistema salute del nostro paese. La pandemia, come sappiamo, ancora ci costringe ad un lavoro faticoso, impegnativo e non sempre riconosciuto, ma i professionisti sanitari tutti insieme devono proseguire, come d’altronde hanno fatto sinora, a dare le risposte di cui il paese ha bisogno. Solo così potremo uscirne.
Mi auguro poi la collaborazione attiva di tutti, sanitari e cittadini alla ricostruzione del sistema che vedrà gli Infermieri chiamati ed impegnati nella “ri-costruzione” di un sistema sanitario più integrato anche con il sistema sociale. Pronti ad accogliere le sfide che ci vengono proposte, ad esempio nel PNRR, ma non solo.
Solo se si avrà una visione d’insieme si potrà costruire un sistema per il futuro che abbia la persona al centro.
Autore: Gaetano Romigi
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