Pericolose guerriglie
Non si fa in tempo a descrivere e a condannare un episodio che ne arrivano degli altri. Alla guerriglia scatenatasi al Cardarelli di Napoli e costata la vita a un paziente (VEDI), si sono susseguite altre tristi parentesi su e giù per lo stivale.
L’ultima delle quali è andata in scena a Nocera Inferiore, nel salernitano, dove un paziente in preda a un’ira funesta, coadiuvato dagli immancabili parenti, a un certo punto della sua vita da degente ha iniziato a strillare come un ossesso perché non tollerava più il catetere vescicale.
Sedie volanti in pronto soccorso
Dopodiché l’anziano, proveniente dai Paesi Vesuviani, ha iniziato a inveire contro medici e infermieri del pronto soccorso dell’Umberto I. Infine, si è alzato, si è strappato il catetere vescicale e ha cominciato a lanciare sedie a destra e a manca all’indirizzo di medici e infermieri.
Come sottolineato da Salerno Sanità i figli, verosimilmente entusiasti di poter anche loro sfogare la propria ira repressa senza andare incontro a chissà quali conseguenze, hanno pienamente collaborato col genitore distruggendo un po’ tutto quello che gli capitava a tiro.
Urgono soluzioni immediate
È evidente che, tra leggi assai poco utili presentate in pompa magna e Osservatori sulla Violenza che non si sono mai riuniti, il problema abbia assunto proporzioni tali da dover pensare in fretta a soluzioni immediate e magari efficaci.
Come dichiarato recentemente da Borrelli, consigliere campano, “La situazione sta degenerando ed è per questo che continuiamo a chiedere presidi fissi di forze dell’ordine nelle strutture ospedaliere, ma questo non può bastare.
Senza la certezza della pena per questi violenti e criminali essi penseranno di poter fare sempre ciò che vogliono restando impuniti: chi assalta un ospedale va arrestato senza remore altrimenti la situazione peggiorerà ulteriormente”.
Autore: Alessio Biondino
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