L’infermiere che ha perso il dito dopo il morso del paziente: “Per me scatterà una semi invalidità permanente”


Ha perso un mignolo in seguito all’aggressione di un degente (VEDI articolo Napoli, paziente stacca dito a infermiere con un morso). Trattasi di un infermiere 48enne del reparto di psichiatria dell’Ospedale del Mare di Napoli, padre di due bambini, che era da poco tornato in servizio dopo un tumore.


Il professionista, decisamente provato dalle condizioni di lavoro in cui si ritrova a operare, ha raccontato l’accaduto a Repubblica: «Il paziente, un ragazzo del ’93, che fa probabilmente uso di sostanze, era approdato la sera prima nel nostro pronto soccorso in stato di agitazione, poiché affetto anche da problematiche psicotiche. Dopo la terapia lo hanno ricoverato ed è venuto da noi, in reparto».


E quindi… L’inferno: «Noi eravamo in tre, due infermieri e un operatore sanitario, oltre il medico pure presente. Ed è successo che mentre si cercava di bloccarlo, lui il paziente, da disteso sul letto ha fatto un balzo con la schiena verso di noi che eravamo in piedi. A questo punto, mi ha preso di mira, anche perché ero proteso verso di lui e quindi più esposto alle sue reazioni».


Ed è a quel punto che «con i denti mi ha letteralmente strappato mezzo mignolo della mano sinistra. Poi ha sputato – una scena horror – la falangetta con il guanto che indossavo. Un dolore fortissimo, al momento non ho realizzato l’accaduto. E forse chirurgicamente non sarebbe stato reciso così di netto. Come se non bastasse ha preso a calci e pugni anche una collega».


La prognosi, per il collega morso, è di circa 30 giorni. «Ma ovviamente per me scatterà una semi invalidità permanente, perché la menomazione comunque c’è e rimarrà», spiega amareggiato.


Lo specialista ortopedico che lo ha visitato, infatti, lo ha subito avvisato «che non sarebbe stato possibile fare nulla, perché il plesso venoso, fatto di finissimi capillari, è talmente minuto che la sutura sarebbe stata impossibile, e che quindi non avrei avuto più il dito intero e funzionale».


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Alessio Biondino

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