Come procede l’educazione dei nostri giovani circa le malattie veneree e i modi per evitarle? Il preservativo viene usato (correttamente)? Alcune patologie come l’HIV, sono state un po’ dimenticate?
Le parole del presidente FISS
A fare il punto sulla situazione, in un’intervista rilasciata all’Agenzia Dire (VEDI), è stato il prof. Salvo Caruso, ginecologo e Presidente della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS).
In apertura di intervista il professore ha voluto fare una premessa: “Non sempre le infezioni evolvono verso la malattia. Infatti il sistema immunitario dell’individuo può arginare da solo l’infezione. A voler fare un elenco delle più comuni infezioni possiamo ricordare: la gonorrea, la sifilide e la clamidia che oggi, sono facilmente curabili. L’emergenza da attenzionare riguarda piuttosto l’Hpv e l’Hiv”.
L’HPV
Per quanto riguarda l’HPV il problema è che molto spesso non si hanno sintomi: “Tra le giovani riscontriamo molti test positivi al prelievo vaginale, in donne solitamente asintomatiche. In parecchie di queste, il virus scompare con il passar del tempo, se questo non succede ad esami successivi, è necessario intraprendere terapie specifiche” spiega Caruso.
Altresì “è importante sapere che l’Hpv più difficilmente viene diagnosticato nei ragazzi. Più spesso, nell’uomo, si risale all’infezione da Hpv quando emerge la malattia, cioè condilomi visibili specie a livello del glande, o se il virus è stato diagnosticato nella partner.
Nelle donne, in particolare nelle meno giovani, alcune famiglie di Hpv possono innescare alterazioni cellulari gravi che conducono a forme tumorali, come il carcinoma del collo utero, un tumore maligno altamente aggressivo”.
Ma non solo: “Ci sono altre vie di ingresso del virus come l’anale o l’orale. Per questo in caso di positività lo specialista invia il ragazzo o la ragazza per un controllo anche dall’otorinolaringoiatra; un tampone tonsillare può consentire di evidenziare la presenza del virus in cavità orale. Da qui, si evince come sia fondamentale un intervento multidisciplinare”.
L’HIV, il virus dimenticato
Sull’HIV il presidente FISS non ha dubbi: “I giovani di oggi sembrano dare maggiore attenzione all’infezione da Hpv che all’Hiv”. Ma “è indispensabile non abbassare la guardia verso l’Hiv e informare correttamente i giovani su questa infezione, un pò dimenticata” e che ancora oggi viene per certi versi ‘etichettata’ in modo errato.
Come sottolineato dal prof, “L’Hiv, nella sua storia, ha enfatizzato una sua maggiore diffusione tra gli omosessuali; purtroppo questo pregiudizio rimane attivo, ad oggi, forse trascurando la realtà, che le coppie eterosessuali non sono esenti dall’infezione. Questo per capire come non bisogna abbassare la guardia: nessuno può pensare di essere esente dal rischio Hiv, considerando le proprie ‘libertà’ sessuali in qualche modo protette dal proprio orientamento sessuale”.
HBV e HCV
Un discorso simile si può fare per le epatiti B e C, che danneggiano la funzione epatica con danni in termini di morbilità elevata: “Anche per queste infezioni virali c’è stata una etichettatura di persone a rischio, come gli ‘omosessuali’ e i ‘tossicodipendenti’, ma attenzione a etichettare.
Queste epatiti si possono contrarre anche a causa delle attività professionali o con rapporti sessuali occasionali, e senza ‘confini’ rispetto all’orientamento sessuale. È necessario capire che tutti siamo persone a rischio”.
La Clamidia
Sulla Clamidia, Caruso ricorda come questa sia “un’infezione batterica subdola senza evidenti sintomi, che può ‘agire indisturbata’ e quindi colpire il soggetto in modo molto silente. Se non trattata, può danneggiare il sistema riproduttivo femminile, in particolare le tube di falloppio.
Le lesioni sono anatomiche e funzionali e causano infertilità. Infatti, la sua presenza viene evidenziata durante esami che sono previsti tra quelli da eseguire nei casi d’infertilità”.
A chi rivolgersi in caso di dubbi
“Il medico di base ha un ruolo centrale, sta a lui indirizzare il giovane dallo specialista quando lo considera opportuno. Per quanto riguarda le infezioni, abbiamo detto che la clamidia si scopre casualmente, alcune volte effettuando un tampone vaginale, utilizzando test specifici per infertilità. Per la gonorrea vale lo stesso discorso.
Per l’Hpv si procede con dei prelievi vaginali per la ricerca del dna del virus, o quando viene sospettata la sua presenza attraverso un pap test. Nel maschio è necessario procedere eseguendo tamponi uretrali o tonsillari. Anche la sifilide oggi viaggia in silenzio. Quindi, è necessario far proprio che chi ha il sospetto di aver avuto rapporti a rischio si dovrebbe sottoporre a test completi e specifici” spiega il professore.
L’uso del preservativo
“Il profilattico difende molto dalle infezioni a trasmissione sessuale” rassicura l’esperto. Che specifica: “Diversi sono stati gli studi condotti sulla sua efficacia, che risulta essere elevata quando vengono rispettate tutte le informazioni per un suo corretto utilizzo: non usare confezione conservata per lungo periodo, indossarlo prima di qualsiasi rapporto, rimuoverlo subito dopo il rapporto, e infine non lavarlo, conservarlo e/o riusarlo. Purtroppo non raramente i ragazzi riferiscono di riciclare i condom: ‘lo lavo e non lo butto, costa troppo’”.
E comunque va ricordato anche che i condoms non sono indistruttibili: “Attenzione a dove si conserva il profilattico: in tasca, o nel cruscotto della macchina, sono luoghi dove il condom può subire danni da temperatura; il caldo torrido di questi mesi può causare lesioni al condom e abbassare la sua efficacia, può rompersi durante il rapporto, quindi non solo il rischio di infettarsi ma anche di promuovere una gravidanza indesiderata. Pertanto, se mal conservato, il profilattico diventa davvero il ‘peggior nemico’” sottolinea il presidente FISS.
Dove reperire le informazioni corrette
Che conclude: “I giovani sanno e navigano, c’è tanto di buono nei social e su internet non è tutto da demonizzare, ma è bene essere capaci di fare una cernita dell’informazione. Non è solo un suggerimento, ma un indirizzo preciso quello di usare canali di informazioni accreditati, quali quelli del ministero della Salute, o le associazioni riconosciute.
Noi di Fiss abbiamo dei canali social che mirano, attraverso ginecologi, psicologi, sessuologi, educatori, sociologi e infettivologi a raggiungere i giovani, ma anche i meno giovani, per offrire loro risposte a quesiti e dubbi”.
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