C’è una carenza insostenibile di infermieri, RSA e case di riposo stanno chiudendo, gli ospedali e le Asl sono in affanno, ma… Oltre a non fare nulla per rendere appetibile la professione che regge in piedi il nostro sistema sanitario, ‘loro’ cosa fanno? In alcune realtà tagliano i posti ai corsi di Infermieristica. Dimezzandoli.
Tagli incomprensibili?
Accade in Lombardia, dove si è passati da 50 a 25. La motivazione? Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Preside della Facoltà di Medicina, gli studenti preferirebbero iscriversi al corso di Pavia anziché a quello di Vigevano (la distanza è di circa 30 Km).
La mozione della Lega
La Lega, come spiegato dal consigliere comunale Paola Cavallini, porterà “una mozione all’attenzione del prossimo consiglio per una presa di posizione forte contro la riduzione dei posti del corso”, col fine di evitare che il territorio “venga depauperato dalle importanti risorse che negli anni scorsi hanno permesso di coprire i buchi in organico in tutta la Lomellina.”
Nursing Up: ‘La politica del passo del gambero’
Piuttosto dura la presa di posizione di Antonio De Palma (Nursing Up): “La politica del passo del gambero, quella che a ogni minimo traguardo raggiunto, a ogni passettino in avanti compiuto, ci regala inesorabilmente un doppio balzo all’indietro, complici pressappochismo e iniziative tutt’altro che felici in merito a quella che dovrebbe essere una coerente attività di programmazione del numero di nuovi infermieri da formare, che dovrebbe partire dai bisogni dei cittadini.”
‘Un quadro desolante’
È questo il desolante quadro che ci ritroviamo, come sindacato nazionale degli infermieri, a commentare amaramente, laddove apprendiamo che il Ministero dell’Università ha deciso ulteriormente di ridurre da 50 a 25 i posti di laurea in infermieristica della prestigiosa scuola di Vigevano.”
Sì, certo, il corso di laurea in questione ha rischiato di chiudere i battenti e ora, con questa drastica riduzione, può definirsi momentaneamente ‘salvo’, ma… De Palma fa presente come, ancora una volta, “sembra di essere di fronte alla classica tela di Penelope.
Da una parte il Governo dà l’impressione di voler implementare la formazione e l’aggiornamento nel settore sanitario. Dall’altra arrivano provvedimenti come questi che ci lasciano nello sconforto.”
‘Si tagliano posti agli infermieri in favore posto ai medici?’
“Viene da pensare ancora una volta, ed è terribile, che in Italia si tagliano i posti nelle università per gli aspiranti infermieri per fare posto ai medici, quando secondo i dati OCSE quelli che mancano nel nostro paese sono solo gli infermieri.
Non si dimentichi il contenuto del Rapporto Health at a Glance Europe: in Italia ci sono molti meno infermieri della media Ocse e molti più medici. Infatti, rispetto a una media in area Ocse di 8,8 infermieri ogni mille abitanti, da noi ce ne sono solo 5,8, mentre di medici ce ne sono ben 4 ogni mille abitanti, ben sopra il dato di 3,5 che costituisce la media indicata.
‘Un triste declino’
Siamo destinati ad un triste declino, questo modo di fare politica favorisce l’emorragia di giovani professionalità ambitissime dai Paesi d’oltralpe, tenendo per noi la maglia nera della media più bassa come stipendio mensile degli infermieri, ancorata al palo dei 1400 euro.
E soprattutto, quale sarà il futuro della sanità per i cittadini italiani, con le migliori leve che lasciano il Paese, con la carenza di personale ormai cronica, con le Rsa allo sbando, con il piano infermieri di famiglia andato in porto solo al 20%.
E ora come se non bastasse, mentre si dovrebbe puntare ad incrementare al massimo la formazione degli infermieri, proprio ampliando il numero dei posti disponibili nei corsi universitari in infermieristica, arriviamo a tagliarne gran parte, sfiorando addirittura la chiusura delle scuole.
‘Sostituiremo gli infermieri mai nati con gli OSS?’
Lo scorso anno 50, ora 25, e cosa succederà tra 12 mesi? Correremo a surrogare i mai nati infermieri con altrettanti OSS lamentandoci del fatto che ci sono RSA e Cliniche in Italia sull’orlo della chiusura proprio per carenza di tali professionisti ed accettando sommessamente l’evidenza di Università che tagliano posti a dispetto dei bisogni della collettività sociale?”
Autore: Alessio Biondino
OSS collocato nel ruolo socio-sanitario. Presto anche un adeguamento stipendiale?
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