Accanto al Papa fino alla fine: la lezione discreta di Strappetti che ha commosso il mondo intero

Redazione 24/04/25

Massimiliano Strappetti ha incarnato, davanti al mondo intero, quanto di più alto può esprimere la professione infermieristica: un equilibrio raro tra competenza e umanità.

Ha offerto al Papa un sostegno tanto razionale quanto emotivo, aiutandolo a prendersi cura della propria salute ma anche a non rinunciare ai suoi desideri, tra scelte divise tra i propri bisogni fisici e spirituali.

Lo ha accompagnato fino alla fine, senza accanimenti, senza trasformare il commiato in un atto medico, ma lasciando che fosse, semplicemente, umano. Una guida spirituale per quanto possibile, un essere umano al momento giusto.

Così umano che persino il Papa, in quell’ultimo respiro consapevole, non ha potuto che rivolgergli un “Grazie”.

La presenza costante di Strappetti a fianco del Papa

Nelle immagini degli ultimi giorni di Papa Francesco, c’è un volto che compare con discrezione, ma con instancabile presenza.

È quello di Massimiliano Strappetti, l’infermiere che ha seguito il Pontefice in tutti questi ultimi anni, nelle sue fragilità più umane, dalle corsie del Gemelli ai momenti pubblici in papamobile, fino a quell’ultimo gesto di gratitudine, pronunciato con voce affaticata ma consapevole: “Grazie per avermi riportato in piazza”.

Le ultime parole di un Papa che è riuscito ad entrare nel cuore dei suoi fedeli e forse anche nel cuore della Storia.

Massimiliano Strappetti: chi è l’infermiere personale del Papa?


Strappetti non è solo un professionista sanitario. È stato il braccio, l’occhio e il sostegno emotivo e persino razionale di un uomo che ha scelto, fino all’ultimo, di mostrarsi al mondo nonostante la sofferenza.

Classe 1969, con alle spalle anni al Policlinico Gemelli, è diventato infermiere del Vaticano e infine infermiere e “assistente sanitario personale” del Papa, una riconoscimento formale disegnato attorno alla sua stessa figura di professionista sanitario. Un cammino silenzioso ma determinante, fatto di presenza e fiducia.

Credi che possa farlo?”, avrebbe chiesto Francesco proprio a lui la mattina di Pasqua, prima di affrontare la piazza in festa. Quel “grazie” sussurrato al termine della benedizione Urbi et Orbi – riferito al coraggio restituito più che a un atto sanitario – è diventato, secondo i media vaticani, il suo ultimo saluto cosciente.

Non a un segretario, non a un prelato. A un infermiere. A un compagno d’umanità.

Papa Francesco ha sempre mostrato un affetto sincero e una stima profonda per gli infermieri”, ha dichiarato Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi. E non è retorica. È un fatto.

L’ultimo gesto del Papa ha confermato, con la semplicità che solo la verità sa avere, quanto sia profonda la relazione tra chi soffre e chi gli sta accanto senza clamore, ma con disciplina e cuore. Anche in tempi non sospetti il Papa affermo che se Dio fosse un uomo: “sarebbe un infermiere“.

Oggi il nome di Massimiliano Strappetti attraversa le agenzie internazionali, i social, i corridoi delle strutture sanitarie di tutto il mondo.

Non per un premio o per un titolo. Ma perché ha incarnato ciò che ogni infermiere sa: che a volte la più grande cura è restare. “Grazie per avermi riportato in piazza”: l’ultimo sussurro del Papa al suo infermiere è forse uno dei più grandi riconoscimenti mai ricevuti ad un singolo infermiere da una figura di tale portata e siamo sicuri che il suo eco sarà importante e pervasivo in tutta la società.

Grazie di avermi portato in Piazza. Ultime parole del Papa all'infermiere Massimiliano Strappetti
“Grazie di avermi portato in Piazza”, le ultime parole del Papa all’infermiere Massimiliano Strappetti

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Un “grazie” che risuona in tutto il mondo

Società che, riconoscente del lavoro da infermiere, finalmente potrà ascoltarne le profonde istanze che pongono questa professione in profonda crisi da diversi anni.

Per queste ragioni, e per il profondo riconoscimento ottenuto, vogliamo aggiungerci ai ringraziamenti che gli sono giunti da tutto il mondo, e dire grazie a Massimiliano Strappetti, l’infermiere personale del Papa che è stato in grado di consegnare profondo decoro alla professione, unendo professionalità e umanità nei giorni più difficili per un uomo in difficoltà, e per tutta la sua famiglia.

Una immensa famiglia, composta da milioni di fedeli, che ha vissuto momenti di profonda apprensione e cordoglio, ma sapendo che al suo fianco aveva un grande infermiere che gli avrebbe dato tutto quello che un altro essere umano è in grado di dare, tutta la sua umana professionalità.

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