Riprende vita, di nuovo, la polemica contro gli infermieri utilizzati nei servizi di urgenza/emergenza. Stavolta, la protesta è stata rinnovata da Marco Lisei, Domenica Spinelli e Beatriz Colombo (Fratelli d’Italia) in un comunicato congiunto pubblicato da Rimini Today (VEDI).
Il comunicato
«È davvero preoccupante, anzi, sconvolgente, scoprire che Tiziano Carradori, direttore generale dell’azienda Usl Romagna sminuisca il lavoro dei medici d’emergenza sostenendo in Consiglio Comunale a Rimini, davanti all’assessore regionale Raffaele Donini, che possano essere efficacemente sostituiti su auto mediche, ambulanze o eliambulanze dagli infermieri.
Grande stima per gli infermieri, ma…
Ferma restando la grande stima e il profondo rispetto che si deve al lavoro di questi ultimi, non ci vuole un genio per capire che non bastano, come Carradori sostiene, le tecnologie di pronto soccorso sempre più all’avanguardia per salvare la vita perché per gestire un paziente critico e complesso servono team ove sono presenti medici ed infermieri preparati che lavorino assieme.
Non basta “solo” l’infermiere
D’altronde ci deve poi spiegare perché negli ambulatori a bassa intensità voluti dalla Regione serve, giustamente, un medico ed anche un infermiere, per un soccorso ad alta gravità clinica basti solo l’infermiere.
Si continua a citare a sproposito il sistema anglosassone dove, le professionalità infermieristiche, sono valorizzate per i ruoli che ricoprono, e dove per l’emergenza esistono anche altre figure come i paramedici, ricevendo formazioni adeguate e stipendi commisurati, qui invece si vuole delegare loro responsabilità senza né pagarli né formarli in maniera analoga, un’operazione pericolosa per loro, per i cittadini e che mina la professionalità medica e la sicurezza delle cure, finalizzata solo a tagliare costi alle loro spalle.
Parole offensive contro i medici
Le parole di Carradori sono gravi ed offensive per i medici di emergenza e di questo si deve scusare. Vale la pena ricordare, è stato uno dei maggiori sostenitori della fallimentare esperienza della Usl unica della Romagna, e queste gravi affermazioni non fanno altro che spingere ulteriormente il personale medico a fuggire dal pubblico. Ci sorprende che l’Assessore Donini non si sia dissociato da queste affermazioni che vanno condannate senza se e senza ma, certo… A meno che la politica che li nomina non si voglia dichiarare complice di questa visione».
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