Una notizia agghiacciante è stata diffusa ieri da diversi quotidiani austriaci: nel paese di Muerzzuschlag, tra le montagne della Stiria, una ‘dottoressa’ avrebbe vaccinato contro il Covid 59 dipendenti di un’azienda per la lavorazione dell’acciaio con la stessa siringa (e con lo stesso ago!).
Il fatto, sconcertante, sarebbe stato scoperto in seguito ad un controllo eseguito alla fine di una delle sedute vaccinali: il numero delle persone immunizzate non corrispondeva affatto a quello dei dispositivi medici utilizzati (dosi di vaccino e siringhe) da chi si stava occupando della somministrazione.
È stato quindi effettuato un controllo più approfondito e solo allora il medico, sentendosi verosimilmente alle strette, avrebbe dichiarato che ‘forse’ aveva utilizzato in alcuni casi la stessa siringa e lo stesso ago per più vaccinazioni. Su persone diverse.
È stata la stessa azienda, la Voestalpine Boehler Bleche, a informare le autorità competenti di Bruck an der Mur e in un secondo tempo la Procura di Leoben. Peter Felsbach, il portavoce, si è così espresso sulla incresciosa vicenda: “Per Voestalpine la sicurezza e la salute dei suoi dipendenti sono sempre la massima priorità. Con le migliori intenzioni abbiamo affidato al Gruppo Vamed l’effettuazione della vaccinazione a cui appartiene il centro di medicina del lavoro di Kapfenberg, noto fornitore di servizi nel settore sanitario.
E’ incomprensibile, chiediamo chiarimenti su come possa accadere un simile errore. Un medico esterno è stato incaricato di essere disponibile per un massimo di 60 dipendenti per le persone colpite. Inoltre, si era tenuto un colloquio personale con tutti”.
Intanto che le indagini procedono, sembra che la dottoressa sia stata sospesa (e ci mancherebbe altro). È confortante il fatto che, nel primo esame di follow-up sugli sfortunati dipendenti vaccinati dalla professionista ‘impazzita’, non risulterebbe alcuna infezione. Sui motivi dell’uscita di senno della sanitaria… Al momento non sembrano esserci novità.
Autore: Alessio Biondino
“Infermieri che non si vaccinano? Mettiamoli davanti a un pc a fare educazione sanitaria”
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