Messina, mancano le stecche: frattura immobilizzata col cartone

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Non si tratta dell’arte del riciclo applicata all’ortopedia, come potrebbe suggerire l’immagine di un cartone utilizzato come gesso per una gamba fratturata, bensì di un segno della cronica mancanza di risorse nei nostri ospedali. Esasperando l’arte di arrangiarsi, infatti, i medici e gli infermieri dell’ospedale Barone Romeo di Patti, nel Messinese, hanno fatto del loro meglio con ciò che avevano a disposizione: immobilizzare una gamba con una frattura al perone usando un cartone da imballaggio, dato che non c’erano stecche per l’ingessatura nel pronto soccorso.


L’infortunato, un giovane, si è adattato alla situazione trovandosi con la gamba destra avvolta come un pacco regalo. Tuttavia, il padre ha trovato quella “confezione” decisamente inappropriata, tanto da postare una foto su Facebook e chiedere spiegazioni al presidente della Regione e ai deputati siciliani: “Come si può uscire in queste condizioni da un pronto soccorso?”.


Il genitore non ce l’ha con gli operatori sanitari, spesso costretti a turni estenuanti e privi dei supporti minimi per affrontare le emergenze, ma con chi non provvede a far funzionare il sistema. “Mi piacerebbe tanto – ha dichiarato alla Gazzetta del Sud, che ha riportato la notizia – regalare al presidente della Regione o all’assessore il cartone con cui è stata steccata la gamba di mio figlio”. La procura di Patti ha aperto un fascicolo modello 45, atti non costituenti reato, per indagare sulla vicenda.


Nel frattempo, il presidente Schifani ha chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di avviare immediatamente un’ispezione, definendo la vicenda “inaccettabile. Chi ha sbagliato deve pagare”. L’assessore, dopo aver consultato i vertici dell’azienda sanitaria di Messina, ha ordinato un intervento ispettivo urgente. Per il M5S, quanto accaduto rappresenta “l’emblema di una sanità da Terzo mondo”, mentre Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, chiede le dimissioni di Schifani e il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, parla di “sanità allo sbando”.


Quel “chi ha sbagliato deve pagare” fa davvero sorridere. Di rabbia. Cari politici, che quando state male vi rivolgete ai ricchi privati, magari pure esteri, ogni tanto fatevelo un giretto nei nostri ospedali. Guardatele, le condizioni in cui si ritrovano a lavorare i professionisti e gli altri addetti ai lavori. Basta con questa ostinata ricerca del colpevole tipicamente italiana e soprattutto SMETTETELA DI CADERE DAL PERO!!!

AddText 08 02 08.05.19

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