Milano, arrivano i primi infermieri sudamericani. Bertolaso: “Iniziativa da replicare in tutte le aziende sanitarie”


Nessuno vuole più studiare da infermiere e i pochi che ci sono scappano a gambe levate? Cari cittadini, state sereni. La linea della politica italiana su come risolvere il grave e annoso problema, è infatti chiara da tempo: produrre in qualche modo pseudo infermieri a basso prezzo (VEDI articolo L’Assistente alla Salute svolgerà “funzioni infermieristiche di primo livello”), assumere più medici (VEDI articolo Schillaci persevera: “Liste d’attesa? Servono più medici e vanno pagati meglio”), ma soprattutto reperire personale straniero dalla dubbia preparazione (VEDI articolo FNOPI: “Rischiamo di avere in corsia infermieri non certificati e non iscritti all’Ordine”) e felicissimo di lavorare qui da noi per pochi spiccioli.


A confermarlo, dopo che mesi fa evidenziava quanto fosse necessario «intervenire aumentando gli incentivi economici» per trattenere i professionisti sanitari nostrani (VEDI articolo “Più risorse economiche per medici e infermieri”), che meno di due mesi fa lo confermava al grido di «Mancano infermieri? “Bisogna aumentare gli stipendi, il resto sono tutte chiacchiere”», anche se intanto annunciava degli importanti accordi per far arrivare professionisti dell’assistenza da diverse parti del mondo (VEDI articolo “Prenderemo infermieri da Africa, Sud America e li formeremo”. Gli Opi: “Non siamo stati coinvolti”), è stato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso.


In seguito all’imminente approdo di 12 infermieri reclutati da Paraguay e Argentina tramite bando dall’Asst Sette Laghi e che entreranno in servizio tra metà dicembre e febbraio, Bertolaso ha infatti espresso grande soddisfazione per la conquista ottenuta in conferenza stampa a Palazzo Pirelli: «L’iniziativa avviata dall’Asst Sette Laghi è da replicare in tutte le aziende sanitarie che hanno difficoltà a reperire il personale infermieristico.


L’iniziativa è frutto di una grande collaborazione interistituzionale, tra regione Lombardia, Asst Sette Laghi, Prefettura e comune di Varese. Procedura che va di pari passo con le altre consuete attività di reclutamento e che ci consente di rispondere alle esigenze del territorio». I 12 infermieri assunti, come sottolineato dal commissario straordinario di Asst Sette Laghi, Giuseppe Micale, «rappresentano un aiuto importante, frutto di un grande gioco di squadra tra istituzioni, e non solo, a cui va un sentito ringraziamento. Da Regione Lombardia alla prefettura di Varese e al Comune, dalla cooperativa Gulliver a chi si occupa della formazione e dei tanti aspetti correlati all’accoglienza dei nuovi arrivati.


Questo traguardo, però, non esaurisce né attenua il nostro impegno per assumere infermieri, anche grazie alla collaborazione con l’Università dell’Insubria di Varese, dove ogni anno si laureano professionisti di ottimo livello. Non si tratta, infatti, di una soluzione al problema della carenza di infermieri per il medio e lungo periodo, che non può che fondarsi su una rinnovata valorizzazione di questa nobile professione, ma di un modo ulteriore per farvi fronte nell’immediato, evitando riduzioni della nostra capacità di offerta».

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Alessio Biondino

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