Tutto nacque da un post social piuttosto pesante (e sicuramente evitabile) contro i no-vax, pubblicato da un’infermiera dipendente della Asl Toscana nord ovest alla fine del luglio scorso (VEDI).
‘Li bucherei decine di volte’
“Tra poco ce li troveremo in reparto e qualche sassolino dalla scarpa me lo voglio togliere… Sai bucare una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla?
Ecco e poi mi verrà in mente altro, vedrai che le corse per montare i macchinari la sottoscritta non le farà più” scrisse la sanitaria. Arrivò presto il commento di una sua collega che peggiorò la situazione: “Io non faccio le corse per nessuno. Si arrangiassero pure, mi sono rotta e tanto pure”.
La Asl si dissociò subito
La pubblicazione di tali imbarazzanti pensieri fece imbufalire non poco i dirigenti della Asl e quelli dell’ospedale Versilia che, in un tempestivo comunicato, oltre a dissociarsi dalle dichiarazioni delle due sanitarie, ribadirono come il personale dell’azienda sanitaria in questione “presta cura e assistenza a tutti i cittadini, con professionalità e impegno, senza alcun tipo di distinzione, secondo i principi di universalità, uguaglianza ed equità che ispirano il sistema sanitario regionale e nazionale”.
Provvedimenti arrivati
Altresì, a seguito delle dichiarazioni social in oggetto, la dirigenza evidenziò come si stessero valutando “eventuali provvedimenti da assumere nei confronti delle due dipendenti”.
Ebbene, a distanza tre mesi e mezzo tali provvedimenti sono arrivati: secondo quanto riportato da Il Tirreno, l’infermiera che ha scritto il post sarà sospesa dal lavoro senza retribuzione per circa un mese e mezzo mentre la sua collega, quella che ha risposto, non potrà tornare al lavoro per una decina di giorni.
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