Mostrò i genitali all’infermiera e tentò di palparla: ASSOLTO

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Una sentenza che forse farà discutere è stata partorita in questi giorni dal Tribunale di Avezzano e vede come protagonista (suo malgrado) un’infermiera 50enne che, nel 2017, subì delle spinte e inequivocabili avances da parte di un 34enne di Capistrello.

L’assoluzione

Come riportato da Terre Marsicane, infatti, il Gup del Tribunale (Maria Proia) ha assolto l’uomo dall’accusa di tentata violenza sessuale. E la dinamica dei fatti, ricostruita dall’accusa sostenuta dal PM Elisabetta Labanti, fa capire il perché.

Il giovane, dopo essersi recato presso l’abitazione dell’infermiera e averle fatto credere di avere alcuni problemi di salute da volerle confidare (così da ottenere da lei una sorta di consulto), l’ha convinta a salire sulla sua auto.

Ma invece di raccontarle chissà cosa, il 34enne l’ha portata in in posto isolato, ha fermato la macchina e le ha dichiarato spudoratamente di voler consumare un rapporto sessuale con lei, calandosi i pantaloni e mostrandole i genitali.

Dopo il secco rifiuto della 50enne, egli ha tentato di palparle il seno, azione che non è giunta a compimento per la pronta reazione della donna.

Una recente sentenza della Cassazione

Per il Gup “Il fatto non costituisce reato” in quanto non vi sarebbe stata nessuna molestia, nessun palpeggiamento e quindi nessun tentativo di violenza sessuale. In effetti l’uomo non ha mai cercato di obbligare la donna al contatto e non l’ha toccata contro la sua volontà, ma… Cosa dice la giurisprudenza relativa a casi come questo?

Come ricordato da una recente sentenza della Cassazione (Cass. sent. n. 17414/16 del 28.04.2016), solo se i comportamenti del presunto colpevole sono diretti a vincere la resistenza della vittima (ad esempio prendendole con forza la mano e portandola sulle proprie parti intime), si configura il tentativo di violenza sessuale.

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