Un medico cardiologo campano è finito agli arresti domiciliari in quanto gravemente indiziato dei reati di concorso in falso ideologico e materiale, violenza privata e violenza o minaccia a commettere un reato.
Già rinviato a giudizio
Parliamo di G. D. M., originario di Pagani (Salerno) e responsabile dei centri di Aritmologia della Clinica Mediterranea (Napoli) e di altre strutture tra Campania e Puglia, che era già stato inquisito e rinviato a giudizio dalla Procura di Napoli (pm Henry John Woodcock) lo scorso anno per un numero rilevante di ipotesi di falso in atto pubblico.
Il dono dell’ubiquità
Già, perché secondo le accuse, nella primavera del 2019 il professionista avrebbe avuto il dono dell’ubiquità in diverse centinaia di occasioni: mentre apriva decine e decine di cartelle cliniche presso la Mediterranea, risultava al tavolo operatorio in reparto di Elettrofiosiologia anche nell’Istituto Clinico Mediterraneo ad Agropoli.
Ma non solo: tra il 25 e il 28 febbraio 2020, mentre risultava in sala a svolgere ben 32 interventi chirurgici di routine, in realtà si trovava a sciare a Madonna di Campiglio.
Le accuse degli infermieri
La nuova inchiesta che lo ha investito (condotta dai pm Mariella Di Mauro e Fabrizio Vanorio), grazie all’ausilio dei Carabinieri del Nas, è partita in seguito alle accuse di diversi infermieri. Come riportato da Il Mattino e da Il Meridiano News infatti, G. D. M. avrebbe ‘costretto’ diversi professionisti, minacciandoli al grido di “qui comando io”, a somministrare anestetici nonostante egli non avesse titolo per farlo.
Persona “pericolosa”
Il medico, definito dagli inquirenti persona “pericolosa” e capace anche di trasformare operazioni di “ablazione” semplice nei più complessi interventi di “ibrida” solo per far lievitare i propri guadagni e i rimborsi per la clinica (a carico del SSN) ha fatto sapere tramite il suo avvocato (Alfonso Mutarelli) che si ritiene totalmente estraneo a tutte le accuse.
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