Il Consiglio nazionale della Federazione degli ordini degli infermieri composto dai 102 presidenti provinciali, ha dato il via libera alle attività del Centro di Eccellenza per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Infermieristica (CERSI) della FNOPI.
Obiettivi
L’obiettivo di questo ambizioso progetto, come si legge sul sito della Federazione (VEDI), è quello di “promuovere e sviluppare la ricerca infermieristica a livello nazionale, europeo e internazionale, grazie a una rete di comunicazione formata da quattro università italiane – Genova, L’Aquila, Firenze e Roma Tor Vergata – e due centri di eccellenza già attivi, quello storico di Roma (CECRI) e quello del San Raffaele di Milano (CeNRI).”
Tra le attività del Centro vi sarà anche la promozione di “reti comunicative tra colleghi e organizzazioni accademiche/cliniche per la ricerca, la definizione di linee guida e la loro implementazione per lo sviluppo dell’infermieristica”, ovviamente secondo dati, studi e evidenze scientifiche consolidate.
Come è composto il CERSI
A capo del CERSI c’è la presidente della FNOPI Mangiacavalli, mentre come direttore scientifico è stata scelta la prof. Loredana Sasso, ordinario di Scienze infermieristiche all’Università di Genova.
Il comitato scientifico è composto da: Annamaria Bagnasco, ordinario Dip. Scienze della Salute Università degli Studi di Genova; Laura Rasero, professore associato di Scienze Infermieristiche Università Studi di Firenze; Loreto Lancia, ordinario di Scienze Infermieristiche Università Studi dell’Aquila; Rosaria Alvaro, ordinario di Scienze infermieristiche e Sanità Pubblica Università Tor Vergata; Gennaro Rocco, direttore Scientifico CECRI; Duilio Manara, direttore CeNRI.
Il commento della presidente Mangiacavalli
La presidente FNOPI ha così commentato la realizzazione del progetto: “Con la realizzazione del CERSI mettiamo a disposizione del Paese, dell’intera comunità, le nostre competenze più avanzate, maturate in anni e anni di formazione e ricerca universitaria sugli ambiti più strategici per la società contemporanea: invecchiamento della popolazione, gestione delle cronicità, qualità della vita dei più fragili, partendo dal primo luogo di cura e assistenza che è il domicilio delle persone per potenziare la ricerca infermieristica, migliorando anche la cooperazione fra università, ospedali e territorio e offrendo cure infermieristiche a pazienti e famiglie coerenti alle migliori evidenze disponibili, migliorando gli esiti sui pazienti”.
Le parole della prof. Loredana Sasso
Queste, invece, le parole della prof. Sasso: “La promozione della visione scientifica della professione, anche rispetto alle scelte di tipo politico della Federazione, necessarie soprattutto in questo momento, faranno da base scientifica degli orientamenti politici della FNOPI.
Il CERSI metterà a punto strumenti e condivisione di strumenti necessari a fotografare il reale contributo infermieristico all’assistenza, per diffondere e implementare i risultati e i programmi di ricerca sulla formazione, sulla clinica e l’assistenza, sugli outcome e l’impatto economico della professione infermieristica.
Un esempio è l’analisi di un linguaggio comune che possa portare all’inserimento nei LEA (livelli essenziali di assistenza) dell’attività infermieristica. La messa a punto dei ‘LEAI’ (livelli essenziali di assistenza infermieristica), quantomai importanti soprattutto nel momento in cui si sta sviluppando un nuovo modello di sanità territoriale.”
I prossimi step
“Il primo grande studio in cantiere da settembre riguarderà l’assistenza infermieristica domiciliare e produrrà dati ed evidenze in materia di staffing (analisi quali-quantitativa del personale) e di skill mix (interprofessionalità) per l’organizzazione e la razionalizzazione del sistema” spiega ancora il direttore scientifico.
Per poi concludere: “Ci occuperemo anche delle missed care, le cure mancate cioè di quello di cui ha realmente bisogno il cittadino, analizzando se ciò che viene offerto oggi corrisponde davvero ai suoi bisogni e quali effetti hanno le eventuali carenze sull’assistenza: il paziente è sempre al centro di ogni nostra attività”.
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