Lo ha affermato Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, a proposito delle lungimiranti strategie del Governo sta adottando per far fronte alla terribile carenza di infermieri che attanaglia il paese (VEDI Ansa): «Sul personale non ci siamo. L’intera strategia che si sta adottando ci lascia molto perplessi e questo vale sia per la decisione di ricorrere a infermieri dall’India, con lo scopo di provare a sopperire alla carenza cronica di professionisti, sia per quanto previsto nel decreto flussi, già approvato alla Camera e a un passo dal via libera al Senato».
«Riguardo agli infermieri provenienti dall’India – ha continuato Bottega – abbiamo diverse volte sollevato dubbi, sottolineando come si tratti di una misura tampone che potrà aiutare il sistema a galleggiare nel breve termine, ma che già nel medio periodo si rivelerà fallimentare, lasciando ancora una volta scoperto il nostro Ssn se guardiamo al decreto flussi, poi, la nuova proroga all’esercizio temporaneo della professione in Italia da parte di personale straniero, inclusi gli infermieri, fino al 2027, in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali, è a nostro avviso un altro errore.
Grave, visto che il governo Meloni continua ad additare ai passati esecutivi una totale mancanza di programmazione. Ci sfugge, infatti, la ratio di questa misura che sembra cristallizzare il tempo come se ancora vivessimo in epoca Covid, anziché mettere in campo interventi duraturi in grado di dare stabilità e rilanciare il Ssn, ma anche di garantire standard di cure elevate e sicure ai cittadini».
«La sanità italiana ha bisogno che si investa in maniera concreta sul personale e principalmente sugli infermieri – ha concluso il segretario Nursind – che sono i professionisti di cui oggi si stanno perdendo le tracce e di cui c’è più bisogno. Tutto il resto è solo un modo per tergiversare e perdere tempo. Non vorremmo che il tanto sbandierato piano triennale di assunzioni in manovra, alla fine, restasse solo un annuncio, con il Servizio sanitario nazionale costretto a barcamenarsi tra operatori sanitari di cui potrà testare il percorso di formazione e le qualifiche solo sul campo».
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