Il sindacato Nursing Up Veneto ribadisce con fermezza la sua opposizione all’introduzione della figura dell’assistente infermiere e si rivolge ai presidenti dei sette Ordini provinciali delle professioni infermieristiche del Veneto, affiliati alla Federazione Nazionale (Fnopi). Con una lettera ufficiale, il sindacato chiede loro di prendere una posizione chiara a tutela della categoria infermieristica, opponendosi all’istituzione di questa nuova figura professionale, recentemente bocciata anche dalla Federazione europea delle associazioni degli infermieri.
“In un momento critico per il settore sanitario e infermieristico, caratterizzato da una carenza di oltre 5.000 infermieri solo in Veneto – cifra destinata a salire fino a 9.000 entro il 2029 – la creazione dell’assistente infermiere rappresenta una soluzione inefficace e rischiosa. Questa scelta, infatti, potrebbe compromettere la qualità dell’assistenza ai pazienti e aumentare il rischio clinico per gli stessi professionisti del settore. Proseguire su questa strada significa accettare un progressivo deterioramento del sistema sanitario, con gravi ripercussioni sia per i cittadini sia per i lavoratori. La nuova figura, sostenuta dalla Fnopi, non apporterà alcun miglioramento alla qualità dell’assistenza, ma al contrario aumenterà esponenzialmente il carico di responsabilità degli infermieri“ – si legge nella lettera firmata dal segretario regionale di Nursing Up, Guerrino Silvestrini, insieme ai coordinatori provinciali del sindacato.
Nursing Up Veneto esorta quindi gli Ordini provinciali a farsi portavoce delle istanze della categoria davanti alla Federazione Nazionale, sollecitandola ad agire concretamente per il bene degli infermieri. Il sindacato chiede un impegno chiaro nella difesa del ruolo, delle competenze e del riconoscimento professionale e contrattuale della categoria, senza sacrificare questi aspetti essenziali per favorire l’introduzione di una figura considerata inadeguata.
“Non si può puntare su una soluzione precaria come quella dell’assistente infermiere, creata attraverso la riconversione di alcuni operatori socio-sanitari (OSS) o la formazione di nuovi profili. Questa strategia rappresenta un passo indietro, incapace di risolvere l’emergenza di personale sanitario che colpisce tanto il Veneto quanto il resto del Paese” sottolinea Silvestrini.
Nel riaffermare il proprio netto dissenso, Nursing Up Veneto indica le vere priorità per il settore: investire sulla valorizzazione della professione infermieristica attraverso un miglioramento delle condizioni di lavoro, un incremento salariale adeguato e il riconoscimento del ruolo e delle competenze. Il sindacato accoglie positivamente anche il rafforzamento della figura dell’OSS, definendone con precisione il perimetro di competenze e garantendone un corretto inquadramento. Inoltre, sollecita maggiori investimenti nella formazione, incentivando l’accesso ai corsi di laurea tramite tirocini retribuiti e percorsi di inserimento lavorativo post-laurea.
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