OSS professione gravosa: richiesto l’immediato riconoscimento al Ministro del Lavoro
Una serie di attività che espongono costantemente e durante tutta la vita lavorativa, questi operatori a continue circostanze gravose per la propria salute. Senza contare poi, l’aspetto psicologico: la professione d’aiuto richiederebbe, fondamentalmente, periodi di riposo più lunghi, rispetto ad altre tipologie di mestieri, proprio per l’ininterrotta pressione psicologica dovuta all’incessante confrontarsi con la sofferenza altrui.
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Sembra facile, in effetti, resistere agli sbalzi d’umore di chi è sofferente in un letto d’ospedale, o di chi vede la propria vita ormai finire, in piena lucidità, tra le mura di una casa di riposo.
Situazioni difficili, pressanti, che ti portano ogni giorno a confrontarti con i tuoi nervi, con la tua forza di volontà e con la tua capacità di essere sempre in forma e pronto a sostenere tutti.
Tutti questi elementi, hanno portato nei giorni scorsi la Senatrice Barbara Guidolin, a richiedere al Ministro del lavoro Andrea Orlando, la riclassificazione delle categorie lavorative “gravose“, proprio al fine di rivalutare e reinserire anche questo professionista, all’ interno di categorie maggiormente esposte.
A tal proposito quest’ultimo ha dichiarato: “Si tratta di una professione che svolge nell’ambito delle proprie competenze, importanti attività assistenziali“. Pertanto, il Ministro, ha ritenuto doveroso affrontare il tema della riclassificazione e sembra a questo punto avvicinarsi una nuova vittoria per la categoria, frutto dell’impegno di una certa componente politica ma molto probabilmente, ci si augura anche grazie all’impegno e all’influenza di chi ,seppur in maniera meno visibile e meno eclatante, è riuscito in questi anni attraverso il proprio impegno a risvegliare e a sensibilizzare le istituzioni, attirando l’attenzione delle persone giuste, per arrivare magari all’evoluzione necessaria di questa categoria, per garantire la salute di tutti.
Auguriamoci, dunque, che nei prossimi giorni possa arrivare una nuova bella notizia che sia di conforto e soprattutto di buon auspicio per il futuro.
Autore: Alessandro Salerno (Facebook)
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