“A Ottobre ci aspettiamo diverse ondate di virus respiratori”

Lo ha dichiarato in un’intervista all’Agenzia Dire (VEDI) il segretario provinciale della FIMMG Roma e vicesegretario nazionale FIMMG, Pier Luigi Bartoletti: “Finita questa ondata di casi, ad ottobre ci aspettiamo che riprenderanno a circolare non soltanto il SARS-CoV-2 ma anche altri virus respiratori, come accade ogni anno soprattutto con la riapertura delle scuole. Bisogna essere pronti”.

L’incubo

L’incubo ancora non è finito, quindi. E forse dovremo abituarci al fatto che quello iniziato col Coronavirus sarà un brutto sogno ricorrente. E senza vaccino chissà come sarebbe andata a finire: Per Bartoletti infatti i vaccini “hanno fatto un grande lavoro, sono stati un po’ come il casco per il motociclista o la cintura di sicurezza per l’automobilista, nel senso che non impediscono l’incidente’ ma proteggono dalle conseguenze più serie nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto i più fragili. Il vaccino, insomma, è stata la ‘pietra miliare’”.

Gli antivirali monoclonali

Sugli antivirali monoclonali, il vicesegretario nazionale FIMMG rassicura: “Facciamo un passo in avanti, perché non c’è più soltanto una protezione passiva, che è il vaccino, ma anche una attiva. Questi farmaci stanno cambiando la storia della malattia in meglio”.

La carenza dei MMG

Per quanto riguarda la carenza insostenibile dei medici di famiglia, Bartoletti spiega: “Bisogna trovare soluzioni alternative che riescano a sopperire alla carenza dei medici di medicina generale, considerando anche che molti colleghi, visti i carichi di lavoro mostruosi, stanno andando via prima dell’età prevista per la pensione.

Vanno messe in atto una serie di misure, ma non c’è nulla di irrisolvibile.

Quello che è certo è che il sistema va ripensato non soltanto in relazione al Covid, ma anche di altre patologie che sono state trascurate”.

E ancora: “Il medico di famiglia è una figura strategica e di riferimento per molti italiani, ma vanno definiti dei percorsi e, in base alle condizioni cliniche del paziente, vanno forniti al medico quegli strumenti di gestione utili per accedere al sistema.

Il servizio deve essere reso dal medico nelle forme previste, ma deve essere uniforme in tutta Italia, mentre oggi spesso accade che ‘Regione che vai, medico e servizio che trovi’. Questa difformità non paga e disorienta il cittadino”.

Basta sperequazioni, quindi, urge uno “standard qualitativo minimo di servizio, uguale in tutte le regioni, in cui tutti i medici possano riconoscersi e avere a disposizione tutti gli strumenti di cui hanno bisogno”.

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Alessio Biondino

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