Le condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale (VEDI articolo: Papa Francesco “sta malissimo: allontanato l’infermiere e sostituito con due suore”) rimangono critiche seppur in lieve miglioramento (VEDI).
Nell’attesa che arrivi qualche altra buona notizia dal nosocomio romano, magari in grado di far tirare un lungo e definitivo sospiro di sollievo al mondo intero, vogliamo ricordare il rapporto speciale che Bergoglio ha da sempre con il personale sanitario, in particolare con gli infermieri.
Qualche anno fa (nel 2021), parlando di un suo recente intervento al colon e riferendosi a quello che poi sarebbe diventato il suo “assistente sanitario personale” (l’infermiere Massimiliano Strappetti, VEDI), Francesco ricordò: «Mi ha salvato la vita un infermiere, un uomo con molta esperienza. È la seconda volta nella mia vita che un infermiere mi salva la vita. La prima è stata nell’anno ’57» (VEDI).
E non solo: anche lo scorso novembre, durante l’udienza con una delegazione del Dipartimento di Odontoiatria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il papa ci tenne a raccontare: «Io ricordo, quando ventenne, mi hanno tolto parte del polmone che si era ammalato. Sì, mi davano le medicine, ma quello che mi dava più forza era la mano degli infermieri che, dopo di fare le punture, mi prendevano per mano. Questa tenerezza umana fa tanto bene».
Forza, papa Francesco!
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