Piano Assistenziale Individualizzato o PAI, le regole per compilarlo

Dario Tobruk 31/05/20
Il Piano Assistenziale Individualizzato o anche PAI, è uno degli strumenti di pianificazione dell’assistenza multidisciplinare più diffusi sul territorio (ADI) e nelle strutture sanitarie residenziali (RSA).

Cosa è il Piano Assistenziale Individualizzato?

Il PAI è un progetto documentato, compilato da una equipe multidisciplinare e garantito da un referente del piano (che può essere chiunque del team), che riassume la pianificazione assistenziale e gli obiettivi di promozione della salute che l’assistito dovrà ricevere e raggiungere in un determinato intervallo di tempo.

L’assistito che viene in preso in carico, che sia dall’Assistenza Domiciliare Integrata o dalle RSA o anche altre strutture sanitarie residenziali, verrà entro un certo tempo (mediamente entro tre settimane) osservato nella sua quotidianità e intercettati e valutati tutti i suoi bisogni essi verranno suddivisi in aree con le relative professionalità predisposte a soddisfarle:

  • Area clinico-assistenziale: medici, infermieri, oss.
  • Area Sociale: assistente sociale, oss, animatori, educatori.
  • Area Riabilitativa: fisioterapista, educatore, tecnici della riabilitazione.

Regole di compilazione generale di un PAI

Il Piano di Assistenza Individualizzato non dovrebbe mai essere solo un atto burocratico per adempiere a richieste medico-legali, anche se la sua presenza è generalmente richiesta come requisito essenziale all’accreditamento delle RSA:

– valutazione multidimensionale attraverso appositi strumenti validati dei problemi/bisogni sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dell’ospite al momento dell’ammissione e periodicamente; – stesura di un piano di assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni identificati;

D.P.R. 14 gennaio 1997

È invece il perno centrale a cui tutti i professionisti sanitari dovrebbero affidarsi per raggiungere gli obiettivi socio-sanitari che l’assistito può raggiungere nelle aree previste.

Al centro del PAI c’è proprio l’assistito con tutti i suoi bisogni ed è proprio la sua personalizzazione che permette di conseguire la migliore assistenza possibile. Le fasi del Piano Assistenziale Individualizzato vengono mutuate da altri metodiche di problem solving per cui:

  1. Osservazione
  2. Pianificazione
  3. Intervento
  4. Verifica

Da ricordare dunque è che le quattro fasi sono solo circostanze, e che queste si interscambiano continuamente, in quanto, il Piano di Assistenza Individualizzato, è un processo dinamico. Un processo dove una fase può essere anche conseguente alla precedente.

Ogni verifica dei risultati sprona una migliore osservazione, ogni intervento mostra un nuovo modo di verificare i risultati. E così via. Da qui si deduce come il processo di pianificazione assistenziale del PAI sia molto più fluido di quello che si pensa e che vada adottato come strumento di assistenza personalizzata e non come un atto amministrativo.

In quanto processo dovrà sempre avere un tempo predefinito e per questo sempre essere messo in discussione ad ogni necessità o variazione dello stato clinico, sociale e assistenziale dell’ospite o dell’assistito.

Fonte:

Foto di Free-Photos da Pixabay

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L’idea che l’utilizzo di strumenti come l’ecografo debba essere limitato solo ai medici è obsoleta e non fondata. Senza alcun dubbio l’ecografia è una scienza e un’arte che può essere appresa e utilizzata da professionisti sanitari non medici, come gli infermieri, per fornire un contributo prezioso all’assistenza sanitaria e alla cura del paziente.L’obiettivo di questo testo è quindi fornire le basi, la conoscenza e in qualche modo anche la cultura necessaria per fare sì che, al pari di altre metodiche, in precedenza di peculiare attività medica, anche l’ecocardiografia possa iniziare a far parte del corpus clinico-assistenziale dell’attività degli infermieri. Dario TobrukInfermiere specializzato in tecniche di ecografia cardiovascolare e medical writer; attualmente si occupa di Wound Care e Cure Palliative in ambito territoriale. Ha fondato e diretto il sito DimensioneInfermiere.it in collaborazione con la casa editrice Maggioli, con la quale ha anche pubblicato il volume ECG Facile: dalle basi all’essenziale.

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