Picchiò e insultò l’infermiere durante un soccorso: condannato


Un uomo di cinquant’anni, residente nella provincia di Belluno, è stato condannato per aver aggredito un giovane infermiere durante il soccorso alla sua figliastra. L’episodio risale al 31 agosto di due anni fa, quando la ragazza, vittima di un incidente stradale in motocicletta, era stata soccorsa e posizionata su una barella. Mentre i sanitari si preparavano a trasferirla sull’ambulanza, il cinquantenne si era avvicinato per parlarle, ma l’infermiere gli aveva chiesto di spostarsi per consentire le operazioni di carico.


La reazione dell’uomo è stata violenta: ha spintonato il soccorritore, facendolo cadere, e lo ha pesantemente insultato. Nonostante l’aggressione, l’infermiere ha mantenuto la calma e ha proseguito il suo intervento, ma l’uomo ha continuato a ostacolarlo, spingendolo nuovamente e minacciandolo. Solo l’intervento della polizia locale ha posto fine alla situazione, allontanando l’aggressore. «C… vuoi, pezzo di m…? Vengo a casa tua a picchiarti»: queste alcune delle frasi offensive rivolte al sanitario, che in seguito ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per una contusione alla spalla destra. Il giorno successivo, il professionista ha sporto denuncia presso i carabinieri.


Nei giorni scorsi è stata emessa la condanna attraverso decreto penale: il cinquantenne dovrà pagare una multa di 720 euro per lesioni e minaccia aggravata. L’infermiere, assistito dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri, ha accolto con soddisfazione l’esito del procedimento, augurandosi che sentenze di questo tipo contribuiscano a contrastare la crescente violenza nei confronti degli operatori sanitari.


A tal proposito, proprio oggi ricorre la Giornata mondiale contro la violenza sui sanitari, un’occasione per riflettere su un fenomeno in preoccupante aumento. La Cisl Fp Romagna ha infatti evidenziato come il numero di aggressioni sia cresciuto sensibilmente negli ultimi anni: secondo i dati dell’Ausl Romagna, nel 2023 si sono registrati 493 episodi di violenza (sia verbale che fisica), saliti a 517 nel 2024. Il segretario del sindacato riconosce alcuni progressi, come il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine e l’introduzione di supporto psicologico per i pazienti del pronto soccorso, ma chiede ulteriori interventi per arginare il problema. «Non possiamo permettere che l’inerzia e la violenza prevalgano», ha dichiarato (VEDI Corriere Romagna).

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Alessio Biondino

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