Prelievo ematico capillare: guida completa al monitoraggio della glicemia

Dario Tobruk 09/11/24

Il prelievo ematico capillare è una pratica essenziale per il controllo glicemico nei pazienti diabetici. Grazie alla sua semplicità e rapidità, rappresenta uno strumento fondamentale per il monitoraggio quotidiano dei livelli di glucosio nel sangue, ma non è una procedura scevra da errori e rischi di valutazione. In questo articolo troverai una guida completa al monitoraggio della glicemia in piena sicurezza.

Indice

A cosa serve il prelievo ematico capillare?

Il prelievo ematico capillare è una tecnica diagnostica utilizzata per misurare la quantità di glucosio (glicemia) nel sangue. Questo metodo prevede il prelievo di una piccola goccia di sangue tramite una puntura del polpastrello, effettuata con un ago sottile, e l’analisi immediata del campione con un glucometro (o reflettometro).

Questa tecnica permette di monitorare in modo rapido e continuo i livelli di glicemia, rendendola essenziale per i pazienti a rischio come i diabetici, sia che seguano terapie farmacologiche come l’insulina o gli ipoglicemizzanti, sia che si affidino al controllo glicemico tramite dieta, esercizio fisico e stile di vita.

Nonostante la sua semplicità e la possibilità di esecuzione anche autonoma da parte del paziente, dopo un breve training, il prelievo capillare nasconde alcune criticità. Eseguire questa tecnica in modo scorretto può compromettere la precisione dei valori glicemici rilevati, con potenziali conseguenze importanti per la gestione terapeutica e la sicurezza del paziente.

Per questo motivo, è fondamentale conoscere a fondo la procedura e le motivazioni alla base del prelievo ematico capillare, al fine di evitare errori di rilevazione che potrebbero compromettere la gestione della glicemia. I valori glicemici ottenuti, infatti, sono spesso utilizzati per prendere decisioni terapeutiche importanti, come il dosaggio dell’insulina.

Errori nel dosaggio possono causare serie complicanze, inclusa l’ipoglicemia grave, una condizione caratterizzata da sintomi come confusione mentale, tremori, fino ad arrivare, nei casi estremi, al coma o addirittura alla morte.

Il prelievo capillare rappresenta inoltre un valido strumento per aiutare i pazienti a regolarsi sulla dieta. Consente, infatti, di valutare quando sia opportuno assumere zuccheri in caso di ipoglicemia o evitare cibi zuccherati se i livelli glicemici risultano elevati.

Va però sottolineato che il prelievo ematico capillare per il monitoraggio della glicemia non sostituisce i test ematici prescritti periodicamente, come il dosaggio dell’emoglobina glicata, che forniscono un quadro complessivo e affidabile del controllo glicemico nel lungo periodo.

Tuttavia, è uno strumento di grande utilità per orientare pazienti e sanitari nelle decisioni quotidiane, aiutando a gestire la malattia in modo proattivo e personalizzato.

Questa guida pratica è pensata sia per chi ha bisogno di una guida completa come i pazienti e i caregiver, sia per gli studenti dei corsi di Laurea in Infermieristica e gli infermieri che si preparano per i concorsi.

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Valutazioni e indicazioni al prelievo capillare

La misurazione della glicemia tramite prelievo ematico capillare deve essere eseguita secondo la frequenza e i tempi stabiliti dal medico o dallo specialista che segue il paziente. Un’esecuzione indiscriminata o occasionale del controllo della glicemia, al di fuori del piano di cura concordato o degli episodi di malessere compatibili con ipoglicemia e iperglicemia, può portare a risultati imprecisi e a una gestione inadeguata della malattia.

In generale, salvo indicazioni diverse, il monitoraggio della glicemia dovrebbe avvenire in alcuni momenti chiave della giornata: prima dei pasti principali (pre-prandiale), due ore dopo i pasti e, quando prescritto, anche la mattina appena svegli o la sera prima di coricarsi.

È inoltre indispensabile misurare la glicemia quando il paziente manifesta sintomi come febbre, nausea, vomito, diarrea, dolore, sudorazione eccessiva (diaforesi), confusione, agitazione o astenia, così come in tutti i casi di malessere indicati.

Per il personale sanitario che assiste il paziente, è essenziale effettuare alcune valutazioni preliminari prima di eseguire il prelievo capillare, per assicurarsi che le condizioni del paziente siano idonee e garantire l’accuratezza del risultato:

      • Verifica delle prescrizioni mediche: è importante seguire attentamente le indicazioni del medico in merito ai tempi e alla frequenza del monitoraggio, privilegiando il controllo glicemico prima dei pasti, poiché l’assunzione di carboidrati influisce direttamente sui livelli di glicemia.
      • Esame della storia clinica: analizzare il profilo clinico del paziente aiuta a identificare eventuali rischi di complicanze legate alla puntura cutanea. Tra i fattori di rischio da valutare rientrano problemi di coagulazione, l’eventuale uso di terapia anticoagulante e condizioni come la trombocitopenia.
      • Valutazione dell’area di puntura: scegliere con attenzione la zona della puntura, preferendo i polpastrelli delle dita delle mani o, in alcuni casi, dei piedi, e evitando aree con ecchimosi, ferite o alterazioni cutanee che potrebbero compromettere il risultato.
      • Comprensione da parte del paziente: assicurarsi che il paziente sia informato sullo scopo della procedura e sostituirlo nell’esecuzione solo se non possiede la capacità di eseguirla in autonomia. È fondamentale valutare non solo le sue capacità fisiche, ma anche la disponibilità emotiva ad affrontare il monitoraggio quotidiano.
      • Privacy e consenso: è essenziale garantire la privacy del paziente e ottenere il suo consenso prima di procedere, promuovendo un ambiente sicuro e rispettoso durante l’esecuzione del prelievo.

      Queste valutazioni preliminari mirano a rendere il monitoraggio quotidiano della glicemia sicuro e rispettoso delle esigenze del paziente.

      Materiale occorrente

      Il reflettometro è un dispositivo medico ergonomico e semplice da utilizzare, ma che richiede una custodia accurata. È essenziale mantenere lo strumento pulito e seguire le indicazioni riportate nel manuale d’uso. Di seguito alcune indicazioni generali per la corretta manutenzione del dispositivo:

      • Reflettometro (o glucometro): è un dispositivo medico portatile predisposto all’automonitoraggio della glicemia tramite prelievo capillare per la gestione della malattia diabetica attraverso la dieta, la terapia ipoglicemizzante o l’insulinoterapia. Grazie al monitoraggio seriale dei valori di glucosio nel sangue, il paziente può correggere la propria glicemia con la dieta, l’esercizio fisico o la terapia. I dispositivi in commercio vengono venduti insieme alle strisce reattive e al pungidito. Il glucometro deve essere calibrato prima dell’utilizzo, periodicamente tramite i liquidi campione e secondo le indicazioni del produttore: se non si è in grado di effettuare in sicurezza questo controllo, è necessario farsi assistere da un infermiere esperto o da un farmacista territoriale o ospedaliero. Infine, chiunque utilizzi il dispositivo dovrebbe aver consultato le istruzioni contenute nella confezione e fornite dal produttore.
      • Striscie reattive: sono delle cartine plastificate che, una volta aperte, devono essere conservate nell’astuccio ermetico e in un luogo asciutto (ad es. evitare bagni e cucine) e usate entro il periodo di validità indicato dal produttore (di solito tre mesi dall’apertura della confezione). Si consiglia di apporre la data di apertura sul flacone delle strisce. Ogni striscia è provvista di un’area reattiva alla goccia di sangue e un’area predisposta all’inserimento della stessa nel dispositivo. Confondere l’inserimento delle aree nel glucometro inficerà la procedura e potrebbe persino danneggiare il dispositivo .
      • Penna pungidito a scatto: è un dispositivo studiato per azionare automaticamente un ago monouso (lancetta), il cui scopo è rendere la puntura sicura, rapida e indolore. È un dispositivo allegato al reflettometro e in quanto tale è personale e non deve essere usato per altre persone (ad esempio altri familiari) per evitare contaminazioni. Le lancette pungidito sono aghi di pochi millimetri e molto sottili (2-3 mm; fino a 30G) e vanno sostituite ad ogni utilizzo, prestando attenzione a gettarle secondo le disposizioni del produttore e del proprio comune (in quanto taglienti). Alcuni comuni mettono a disposizione i box predisposti da ritirare gratuitamente presso le farmacie e da riconsegnare una volta pieni. Nei casi in cui non vi siano disposizioni comunali, un’accortezza potrebbe essere quella di raccogliere gli aghi all’interno di un contenitore di plastica rigida (come le bottiglie per il latte fresco), richiuderlo con il tappo e gettarlo nell’indifferenziata. Nello stesso contenitore possono essere gettati anche gli eventuali aghi che verranno utilizzati per la somministrazione dell’insulina.
      • Diario personale: è necessario predisporre un documento cartaceo o digitale (esistono anche numerose app per cellulare) per registrare i dati ricavati. Questi valori potrebbero essere fondamentali per il medico di famiglia o il diabetologo per correggere e modulare la terapia o la dieta in caso di sintomi di ipo/iperglicemia. Inoltre, la constatazione dei valori aiuta gli operatori, i caregiver e il paziente stesso ad attuare tutti gli interventi necessari a correggere il proprio stile di vita o migliorare l’aderenza terapeutica.
      • Guanti monouso: essendo una procedura che espone a materiale potenzialmente infetto come il sangue, se eseguita su terze persone, l’operatore o il caregiver che monitora la glicemia dovrebbe utilizzare i dispositivi di protezione individuale come i guanti.
      • Batuffolo di cotone o garze pulite.
      Materiale occorrente per prelievo ematico capillare
      Materiale occorrente per prelievo ematico capillare. Credit Canva.com Pro – Servier Medical Art (CC BY 3.0)

      Procedura corretta per il prelievo ematico capillare

      Prima di procedere alla misurazione della glicemia, è necessario che il paziente si lavi le mani con acqua tiepida (37°) e sapone neutro.

      Sulla questione se è necessario disinfettare sempre la zona di puntura o limitarsi all’igiene delle mani, c’è ambiguità tra la letteratura e le pratiche comuni consigliate dalle realtà cliniche, tra cui associazioni e ospedali.

      Alcune fonti (vedi bibliografia) sconsigliano l’uso continuo di antisepsi in quanto la frequenza del monitoraggio indurrebbe continue applicazioni di soluzioni aggressive per la cute con dolore inutile e persino delle alterazioni cutanee (come dermatiti).

      Inoltre, l’uso del solo sapone non solo riduce sufficientemente il rischio di infezioni senza il rischio di alterazione dei risultati, ma utilizzando l’acqua tiepida e lo sfregamento si facilita la vasodilatazione dei polpastrelli, sito della puntura.

      Di contro, le linee guida del WHO (2010) segnalano che è necessario disinfettare la zona con alcol e lasciare asciugare per evitare che i residui della soluzione disinfettante possano alterare i risultati della rilevazione.

      Alcuni studi (Abdollahi M, 2025) hanno confermato che l’uso di alcol utilizzato per la disinfezione delle mani prima della puntura cutanea non ha un effetto significativo sulla glicemia misurata o, se ha effetti, sono clinicamente irrilevanti.

      Tuttavia, tutti gli studi consigliano di attendere almeno 30 secondi affinché l’alcol si asciughi (Mateusz J., 2021).

      Si rimanda pertanto al singolo caso e al singolo operatore la scelta di optare per la continua disinfezione del sito di puntura o ridurre il rischio di infezioni solo con il lavaggio delle mani del paziente. Per procedere correttamente al prelievo bisogna, in sequenza:

      • Assicurarsi che il glucometro sia calibrato secondo le indicazioni del produttore
      • Caricare una nuova lancetta pungi-dito nella penna e caricare a molla il dispositivo
      • Controllare la data di scadenza nel contenitore delle striscie reattive e che dall’apertura non sia trascorso il periodo di validità indicato dal produttore (generalmente di tre mesi).
      • Aprire il flacone, recuperare con cautela una striscia e richiuderlo immediatamente per ridurre contaminazioni e umidità.
      • Se necessario, appoggiare la striscia reattiva su una superficie asciutta e pulita, evitando che venga a contatto con zone umide in quanto potrebbe alterare i risultati. Se invece il glucometro permette un largo margine di azione, secondo le istruzioni, inserire la striscia dalla parte del connettore e controllare che il dispositivo sia pronto per ricevere il campione (ad esempio mostrando sul display un segnale di attesa come una goccia che lampeggia). Se eseguito da una terza persona, questa deve indossare i guanti dopo essersi lavata le mani.
      • Una volta scelto il polpastrello, massaggiare la base del dito verso l’alto senza toccare la zona di puntura per evitare contaminazioni, in questo modo si favorisce l’aumento di circolazione sul sito.
      • Pungere il lato del polpastrello scelto (è una zona meno dolorosa rispetto all’apice) con la penna che deve essere tenuta perpendicolare rispetto al punto in cui si punge il polpastrello e spremere una prima goccia di sangue.
      • Asciugare la prima goccia con una garza pulita (la prima goccia può contenere più siero e può determinare una falsa lettura), spremere ulteriormente il polpastrello dal basso verso l’alto e far emergere una seconda goccia di sangue.
      • Raccogliere il glucometro, verificando che sia ancora pronto ad accogliere il campione, e avvicinare la parte distale e assorbente della striscia alla goccia di sangue, avendo cautela di non strisciare il sangue o di premere contro la pelle in quanto la striscia, piegandosi, potrebbe far schizzare sangue verso il caregiver o l’operatore. I moderni dispositivi dispongono di strisce che, grazie al fenomeno della capillarità, assorbono automaticamente e in sicurezza il sangue necessario al primo contatto con la goccia di sangue. Una volta che il reagente è stato completamente coperto ed ha assorbito tutto il sangue, verificare che il display mostri un segnale di inizio analisi.
      • Deporre lo strumento sul tavolo e attendere i tempi tecnici indicati nelle istruzioni all’interno della confezione.
      • Nel frattempo, asciugare il residuo di sangue dal polpastrello con una garza pulita o un batuffolo di cotone, premendo il sito di puntura tra due dita per fermare il sanguinamento e favorire l’emostasi.
      • Trascorso il tempo di analisi indicato, leggere il valore della glicemia sul display del glucometro. In caso di risultato nella norma, comunicarlo al paziente e annotarlo sul diario personale, specificando data e ora. Se il valore indica ipoglicemia o iperglicemia, si consiglia di ripetere la misurazione sull’altra mano (se non controindicato dal medico). Confermato il valore anomalo, contattare immediatamente il medico di base o il referente indicato. In caso di errori tecnici, ripetere la misurazione su un altro dito. Se il problema persiste, consultare il farmacista o un infermiere e provvedere a un glucometro di riserva.
      • Spegnere il dispositivo, rimuovere con cautela la lancetta dal pungidito e la striscia reattiva dal glucometro.
      • Smaltire la striscia reattiva nei rifiuti speciali per materiale biomedico e la lancetta nel contenitore rigido per oggetti taglienti, al domicilio seguire le indicazioni del proprio comune.
      • Per il caregiver e l’operatore, rimuovere i guanti e lavarsi le mani.

      L’importanza della rilevazione e della documentazione dei valori della glicemia

      La costante e corretta esecuzione della procedura e la documentazione dei valori nel diario personale sono fondamentali per monitorare l’efficacia della terapia ipoglicemizzante o insulinica, o della dieta e dell’esercizio fisico tramite il monitoraggio della glicemia capillare.

      Disponendo di un solido storico di valori, il medico prescrittore può comprendere le eventuali cause di alterazioni dei valori normali e porre in essere delle strategie terapeutiche per contrastare spiacevoli sintomi o rischi anche elevati per la salute.

      A ragione di ciò, è anche fondamentale accompagnare i valori quotidiani con delle piccole annotazioni che chiariscano il contesto in cui è stato rilevato il valore. Ad esempio, se grazie all’attività fisica i valori rimangono sempre in range, o se dopo un pasto abbondante si rileva un’iperglicemia. Ciò favorisce il rimodulamento della terapia e migliora la qualità di vita del paziente.

      Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook Instagram)

      Fonti e bibliografia

      • Montalti M., Fabbri C (2020). L’infermiere – Manuale teorico-pratico per i concorsi e la formazione professionale. X° ed. Maggioli
      • WHO Guidelines on Drawing Blood: Best Practices in Phlebotomy. Geneva: World Health Organization; 2010. PMID: 23741774.
      • Mateusz J., et al. The effect of disinfecting procedure on the glucose concentration using a personal glucose meter, Primary Care Diabetes, Volume 15, Issue 5, 2021, Pages 848-852, ISSN 1751-9918, https://doi.org/10.1016/j.pcd.2021.05.010.
      • Abdollahi M, et al. Interfering Effect of Alcohol Swabbing on Capillary Blood Glucose Concentration Using a Glucometer: A Brief Report. Mod Care J. 2025;22(1):e145591. https://doi.org/10.5812/mcj-145591.
      • Krleza JL, et al. Croatian Society of Medical Biochemistry and Laboratory Medicine. Capillary blood sampling: national recommendations on behalf of the Croatian Society of Medical Biochemistry and Laboratory Medicine. Biochem Med (Zagreb). 2015 Oct 15;25(3):335-58. doi: 10.11613/BM.2015.034. PMID: 26524965; PMCID: PMC4622200.
      • Sacks DB, et al. Guidelines and Recommendations for Laboratory Analysis in the Diagnosis and Management of Diabetes Mellitus. Diabetes Care. 2023 Oct 1;46(10):e151-e199. doi: 10.2337/dci23-0036. PMID: 37471273; PMCID: PMC10516260.
      • Corso di Laurea in Infermieristica. UniPM. Laboratorio relativo all’esecuzione di un prelievo di sangue capillare per glicemia. [medicina.univpm.it]
      • Di Meo S. (2010). Assistere in famiglia: istruzioni per l’uso. ASL Brescia. [ats-brescia.it]
      • ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (2016). Diabete – Informazioni per affrontarlo meglio. [ospedaleniguarda.it]
      • www.idiabelogando.it/articolo-3/
      • www.diabete.com/pungidito-alcune-considerazioni/

      Dario Tobruk

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