Prescrizione infermieristica, Mangiacavalli: “Tanto rumore per nulla, è una pratica consolidata in molti paesi europei”

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«Tanto rumore per nulla». È così che la presidente della Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, ha liquidato le polemiche che hanno accompagnato la “riforma epocale” (VEDI articolo Laurea Magistrale Infermieristica ad indirizzo clinico: luce e buio di una Riforma) che vedrà gli infermieri poter effettuare prescrizioni di presidi per incontinenza, per le stomie e per la gestione di medicazioni avanzate.


Già, perché in seguito alla notizia i medici sono subito insorti al grido di lesa maestà (VEDI articolo Infermiere specialista, Fnomceo insorge: “La diagnosi è di competenza del medico!”), nonostante quella della “prescrizione” di ausili e presidi sia per gli infermieri una pratica ben consolidata in molti paesi europei: «In Spagna, per esempio – spiega la presidente FNOPI – gli infermieri possono prescrivere, oltre a presidi e ausili per bisogni infermieristici, anche farmaci selezionati. Altrove prescrivono test diagnostici e sempre più spesso esami come l’ecografia vengono usati dallo stesso infermiere per rilevare il bisogno di assistenza. Individuato il bisogno, l’infermiere formula una diagnosi infermieristica su quale sia l’intervento infermieristico o lo strumento assistenziale necessario».


Già, perché «non esiste solo la diagnosi medica», ricorda Mangiacavalli.
«Nel nostro caso parliamo di diagnosi infermieristica, vale a dire la definizione di un bisogno di assistenza infermieristica in capo al paziente».

D’altronde, per fare un esempio, «Negli ambulatori dedicati, sono gli infermieri che si prendono cura delle stomie, individuano il dispositivo più adatto al paziente e poi indicano cosa serve al paziente (e qualcun altro lo scrive)» sottolinea la presidente. 


Concludendo, la presidente FNOPI prova a tranquillizzare tutti, compresi gli scettici: «L’istituzione delle lauree magistrali non è qualcosa che si concretizzerà domani. Al momento il ministero della Salute ha dato indicazione a quello dell’Università sulle competenze che dovranno essere acquisite nell’ambito di tre nuove lauree magistrali specialistiche. In questo ambito, una delle competenze da sviluppare si prevede possa essere la prescrizione. Ci vorrà almeno un anno e mezzo per arrivare a qualcosa di concreto: tempo utile per trovare equilibri e sinergie».

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Alessio Biondino

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