Indice
- Cos’è l’elettrocardiogramma e a cosa serve?
- Come preparare il paziente all’elettrocardiogramma?
- Dove si posizionano gli elettrodi per ECG?
- Elettrodi ECG periferiche: sul torace o sugli arti?
- Come capire se elettrocardiogramma è stato eseguito correttamente?
- Come imparare a interpretare l’elettrocardiogramma facilmente?
Cos’è l’elettrocardiogramma e a cosa serve?
Come preparare il paziente all’elettrocardiogramma?
- Premesse:
- attività non attribuibile al personale di supporto.
- assicurarsi che il tracciato dell’ecg sia corredato da nome, cognome, sesso, data di nascita, giorno e ora dell’esecuzione del tracciato, eventuale codice paziente/cartella.
- Valutazione del paziente:
- valutare sintomatologia riferita: presenza di dolore anginoso? Se si quanto da uno a dieci (NRS)? Presenti altri sintomi come cardiopalmo o palpitazioni?
- rilevare parametri vitali del paziente: pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno, la frequenza cardiaca può essere dedotta successivamente dal tracciato;
- eventuali farmaci assunti o da assumere se il paziente è esterno o appena ricoverato;
- anamnesi cardiologica: diagnosi? precedenti tracciati ecg?
- Materiale occorrente:
- Elettrocardiografo.
- Gel conduttore o elettrodi monouso.
- Necessario per eventuale tricotomia.
- Salviette per rimuovere il gel a fine esecuzione.
- Preparazione del paziente:
- Garantire la privacy del paziente ed un ambiente tranquillo.
- Verificare l’identità del paziente.
- Spiegare la procedura e le motivazioni dell’esecuzione dell’elettrocardiogramma.
- Assistenza diretta al paziente:
- Invitarlo (in caso, aiutarlo) a scoprirsi torace, polsi e caviglie.
- Rimuovere accessori metallici come collane, orecchini, orologio e bracciali.
- Sollevare leggermente testata del letto in posizione di Flower bassa (15° circa), stendersi sulla lettiga e rilassarsi.
Dove si posizionano gli elettrodi per ECG?
- iniziare dalla parte destra del torace e posizionare il pollice della mano sx sulla fossa appena citata;
- cercare con l’indice il primo spazio intercostale (allungandovi verso destra e un po’ più in basso del pollice), da qui sarà automatico trovare il secondo spazio con il medio, il terzo con l’anulare ed infine con il mignolo troverete il 4° spazio intercostale parasternale di destra.
- posiziona in questo punto l’elettrodo V1. Nell’immagine i cerchi rappresentano gli spazi intercostali da apprezzare con le dita delle mani partendo dalla fossa.
- iniziamo con l’elettrodo V4
- individuate la clavicola sx e fissate un punto a metà lungo l’osso;
- in seguito con il riferimento costale di V2 apprezzate il 5° spazio intercostale con la tecnica del dito;
- nell’intersezione tra la linea che scende verso il basso dalla metà della clavicola (linea emiclavicolare) e che infine incontri il 5° spazio intercostale individuate il punto dove posizionare l’elettrodo V4.
- Iniziamo individuando la posizione corretta dove posizionare l’elettrodo V6;
- traccia un punto verso il basso seguendo la linea ascellare media (circa a metà dell’ascella);
- raggiunto il punto che incontra il 5° spazio intercostale, posiziona V6.
- l’elettrodo V5 può essere posizionato a metà tra V4 e V6.
- Rosso: braccio destro
- Nero: gamba destra
- Verde: gamba sinistra
- Giallo: braccio sinistro
Elettrodi ECG periferiche: sul torace o sugli arti?
- in urgenza è più semplice e rapido scoprire il torso piuttosto che spogliare completamente il paziente;
- gli elettrodi sul torso tendono a produrre meno artefatti perché non soggetti ai movimenti corporei, soprattutto durante l’ECG da sforzo o nell’Holter ECG in cui i movimenti degli arti sono continui. Inoltre, nel paziente in monitoraggio elettrocardiografico continuo, la presenza di elettrodi sugli arti può disturbare il paziente e interferire con l’assistenza quotidiana degli infermieri.
Come capire se elettrocardiogramma è stato eseguito correttamente?
Come imparare a interpretare l’elettrocardiogramma facilmente?
ECG facile: dalle basi all’essenziale
ECG facile
Quando un infermiere entra in un nuovo contesto lavorativo, viene investito da un’onda di gigantesche proporzioni di protocolli, nozioni, dinamiche, relazioni e migliaia di cose da sapere. Fortunatamente, però, la saggezza professionale insegna che le cose hanno, alla fine, sempre la stessa dinamica: prima è tutto difficile, poi diventa normale, e prima o poi le cose si faranno semplici. È un ciclo che si ripete. Quale che sia il reparto o il servizio, prima si affronterà la montagna e prima si potrà godere della vista incantevole dei picchi a fianco delle nuvole, e scendere a valle soddisfatti del cammino, pronti per la prossima sfida. L’interpretazione dell’elettrocardiogramma è una di queste sfide. Lo scopo di questo breve manuale è guidare il sanitario, per quanto sia possibile, verso il pendio più semplice da scalare, aiutandolo passo dopo passo ad acquisire gli strumenti per non cedere mai di fronte alle avversità. A differenza dei numerosi manuali di autoapprendimento all’interpretazione dell’ECG disponibili nelle librerie e sul mercato, questo testo non è stato pensato per medici, ma è scritto e pensato per il personale sanitario come l’infermiere o, se volete, il tecnico sanitario perfusionista o di radiologia, che ogni giorno si confrontano con questo meraviglioso strumento di indagine. Il manuale tra le vostre mani ha il solo scopo di farvi sviluppare un unico superpotere: saper discriminare un tracciato normale da uno patologico, sapere quando dovrete segnalarlo al medico, e possibilmente salvare la vita del paziente. Scusate se è poco! Dario Tobruk Infermiere di area critica, ha lavorato in Cardiologia e UTIC e si è specializzato in ambito cardiologico. Da sempre persegue l’obiettivo di occuparsi di informazione, divulgazione e comunicazione medico-scientifica. In collaborazione con la casa editrice Maggioli, ha fondato dimensioneinfermiere. it, che tuttora dirige.
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Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram)
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