Procedura per la rilevazione del polso radiale e del polso apicale

Dario Tobruk 07/06/21
La procedura per la rilevazione del polso radiale e del polso apicale è molto semplice da eseguire e garantisce informazioni cliniche importanti per il medico e l’infermiere.

L’uso sapiente della tecnica permette di individuare precocemente e avvalorare i sospetti patologici di una data situazione clinica, ad esempio una differenza sostanziale tra la frequenza cardiaca apicale e quella radiale del braccio sinistro non riscontrata invece nel destro può essere la prova clinica di un occlusione arteriosa dell’arto (embolo, trombo, placca ateromasica) prevenendo un infarto tissutale.

La rilevazione della frequenza cardiaca permette di indirizzare un indizio clinico verso un sospetto clinico coerente: una frequenza cardiaca notevolmente diminuita rispetto ad una pressione arteriosa sistolica normale può anche essere indice di infarto miocardico in corso (insieme ad altri sintomi come la diaforesi, l’angina o la perdita di coscienza), teoria accertata in caso in cui la PA diminuisca in un successivo momento come sintomo ritardato.

La procedura di rilevazione dei polsi radiali e apicali

Lo scopo della rilevazione del polso radiale e apicale è quella di:

  • verificare la presenza di tachicardie o bradicardie;
  • confrontare le rilevazioni apicale e radiale (col fine di rilevare una differenza tra le sistoli cardiache e l’approvvigionamento sanguigno nelle periferie);
  • in casi di emergenza verificare i segni di vitalità.

I caratteri del polso radiale sono:

  • l’ampiezza, forte, debole o normale;
  • il ritmo, regolare o aritmico;
  • la frequenza.

I valori normali della frequenza cardiaca possono variare da da 60 a 120 bpm (nei casi di fattori che alterano fisiologicamente la frequenza come la febbre, alcuni farmaci o l’esercizio fisico). Il dato isolato deve essere contestualizzato alla situazione, un frequenza di 50 bpm in assoluto riposo e meno pericolosa di una di 90 bpm nelle stesse condizioni, anche se una è una bradicardia e l’altra è al limite di una tachicardia.

La rilevazione del polso radiale

  1. Lavarsi le mani, informare il paziente sulla procedura, i motivi e i dubbi sostenuti (diminuisce l’ansia e favorisce la compliance del paziente).
  2. Flettere il gomito del paziente, e flettere leggermente il polso verso il basso per esporre l’arteria radiale.
  3. Apprezzare il polso con l’indice e il medio (non usare mai il pollice perché la percezione del circolo del pollice proprio potrebbe alterare il conteggio della frequenza sommando i propri impulsi a quello del pz o avvertirlo come irregolare).
  4. Verificare se il ritmo è regolare, l’ampiezza e la forza: E’ forte o debole?
  5. Attraverso un orologio contare i battiti nell’arco di 60 secondi (se è la prima rilevazione del paziente o se il ritmo è irregolare, negli altri casi è possibile fare un conteggio nei 30 sec. e moltiplicare per due).
  6. Documentare il valore rilevato.

La rilevazione del polso apicale con l’ausilio di un fonendoscopio

  • Scoprire il torace del pz.
  • Reperire il Punto di Massimo Impulso (PMI) che si può rilevare all’altezza del V° spazio intercostale sulla linea medio-clavicolare all’incirca alla stessa altezza dello xifoide sulla parte sinistra dello sterno. In genere sui pazienti magri o normopeso si può apprezzare persino con i polpastrelli una leggera vibrazione sul punto indicato, indirizzare la campana del fonendo sul PMI e contare il numero di battiti nei 60 secondi.
  • Anche qui verificare se il battito è forte, irregolare o quant’altro.
  • Documentare e confrontare con i due valori, in caso di incongruenza o di sospetto avvertire il medico sui valori rilevati.
  • Lavarsi le mani e congedare il pz.

Video procedura della rilevazione del polso apicale-radiale

Il video appartiene al canale Youtube ufficiale del Progetto VIDEOTECA DELLE TECNICHE INFERMIERISTICHE a cura del Tutor clinico pedagogico Dr. Carlo RUFFINENGO del Corso di Laurea in Infermieristica Torino. Il video è qui raggiungibile.

La procedura in questo video si basa sui protocolli dell’azienda in cui è praticata e può non corrispondere alla procedura dell’articolo, e che a sua volta ha il solo scopo di divulgare la procedura. Riferirsi sempre a procedure interne, testi ufficiali e istruzioni operative nel proprio operato. Per ulteriori informazioni leggi il nostro disclaimer medico-infermieristico.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

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