Riconoscimento economico e sociale come dei veri professionisti laureati? Abbattimento dei vecchi stereotipi che mantengono la professione incatenata nel guano? Macché… Come si evince dall’imbarazzante perla prodotta dall’assessore regionale Filippo Saltamartini durante il convegno organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona due giorni fa, la strada è ancora lunga e tortuosa.
Di fronte ai rappresentanti degli infermieri, infatti, l’assessore se ne è uscito con un agghiacciante ed evitabile: «Quale uomo non ha amato un’infermiera…?» (VEDI Corriere Adriatico). Quest’ennesima ciliegina avariata apposta sulla torta putrefatta dell’infermieristica italiana non è di certo passata inosservata.
E intanto che l’Ordine in questione e la Federazione tacciono (attoniti…?), la segretaria regionale dem Chantal Bomprezzi e i cinque segretari provinciali delle Marche hanno chiesto la revoca della delega di vicepresidente al grido di: «Saltamartini chieda scusa a tutte le donne, alle operatrici sanitarie, in particolare alle infermiere, ma alla comunità marchigiana tutta».
I dem, imbufaliti, hanno evidenziato come «invece di dare risposte sulla grave mancanza di servizi sanitari l’assessore alla sanità tratta la categoria delle infermiere come naturale oggetto del desiderio maschile in quanto donne, anziché citarle in qualità di insostituibili professioniste della sanità».
Sulla questione si è fatta sentire anche Irene Manzi, deputata maceratese del Pd: «Per l’ennesima volta l’assessore Saltamartini pronuncia frasi di pessimo gusto intrise di sessismo». E ancora: «Non ha fatto ridere nessuno. Si tratta di uno dei peggiori stereotipi sessisti; pronunciando quella frase non solo si dimostra di non aver alcun rispetto per le donne, ma anche di non capire l’importanza del ruolo istituzionale che si ricopre e l’importanza del ruolo svolto dal personale infermieristico nel sistema sanitario».
L’assessore, sul suo profilo Facebook, si è dimostrato piuttosto contrariato per le critiche. E in un lungo post, senza smentire la sua “perla”, se l’è presa con chi ha notato e commentato quella frase infelice: «Annuncio ricorso ad azioni giudiziarie. A tutto c’è un limite».
Per Saltamartini questa non sarebbe la prima gaffe. A maggio del 2022, durante una conferenza stampa sulle cellule staminali, dichiarò che «il grado di intelligenza dipende dal volume della testa e del cervello. E il volume del cranio dipende dall’organo genitale femminile da dove le persone escono».
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Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020