Lo sciopero nazionale dei medici e degli infermieri, di oggi 20 novembre 2024, rappresenta un momento critico per il sistema sanitario italiano. La protesta nasce da una profonda insoddisfazione per le condizioni lavorative del personale sanitario, esasperate da anni di promesse disattese e da un evidente squilibrio tra le richieste del settore e le risorse effettivamente allocate.
Alessio Biondino, redattore di DimensioneInfermiere.it, ha delineato chiaramente la crisi durante un intervento su Radio Radio.
Una crisi senza precedenti: l’intervista ad Alessio Biondino
La professione infermieristica si trova di fronte a una crisi identitaria senza precedenti. Nonostante il ruolo centrale svolto durante la pandemia, gli infermieri continuano a essere sottovalutati e sovraccaricati di responsabilità, spesso senza un adeguato supporto formativo o contrattuale.
L’abbandono della professione da parte di molti professionisti, sia per migrare verso altri settori sia verso l’estero, aggrava ulteriormente la situazione, lasciando chi rimane a fronteggiare condizioni sempre più insostenibili.
“Nessuno vuole più studiare per fare l’infermiere” ha affermato Biondino, evidenziando, tra gli altri problemi, il crescente carico di lavoro dovuto alla cronica carenza di personale e al costante esodo verso paesi che offrono condizioni salariali più competitive e maggiori riconoscimenti professionali.
Se da un lato l’opinione pubblica sembra dimostrare una crescente solidarietà verso il personale sanitario, dall’altro le istituzioni non appaiono rispondere con altrettanta rapidità.
È auspicabile che questa mobilitazione porti a un dialogo costruttivo tra Governo e sindacati, essenziale per garantire la sopravvivenza e la qualità del Sistema Sanitario Nazionale.
Per approfondire, l’intervista completa ad Alessio Biondino è disponibile nella puntata di Un Giorno Speciale su Radio Radio, a partire dal minuto 33:40 del player qui sotto:
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