Riccardo, infermiere su Costa Crociera: la sua esperienza

Riccardo, infermiere su Costa Crociere, racconta la sua esperienza lavorativa e umana a bordo della nave.

Per quale compagnia lavori?

Lavoro per la Costa Crociera, la compagnia batte bandiera italiana e questo è molto importante per tutta una serie di motivi attinenti al modo di lavorare e al fatto di essere iscritti alla IPASVI. Mi sento quindi molto tutelato perché, pur lavorando in tutto il mondo, posso comunque contare sul sistema italiano e sulle sue garanzie.

 

Come hai trovato questo lavoro?

Tramite conoscenze, mi hanno detto che sulla nave stavano cercando e allora ho inviato il mio cv on-line su Costa.it e loro mi hanno subito risposto. L’iter per la mia assunzione è stato celere, mi hanno fatto un primo test per valutare quale fosse il mio grado di conoscenza dell’inglese, in seguito un esame sulle mie competenze professionali e un colloquio finale, poi sono partito per la mia prima esperienza di cinque mesi in Asia.

 

Cosa si prova a lavorare a bordo?

È un’esperienza stimolante, ti da un’incredibile possibilità di conoscere lingue nuove, incontrare gente di tutto il mondo e viaggiare. Io lavoro per Costa da tre anni e sono già stato in Cina, negli Emirati Arabi, ho fatto il tour dell’Africa partendo da Dubai, ho visitato il Nord Europa, Gerusalemme e il Brasile. Il mio è una sorta di lavoro a tempo indeterminato, una volta terminata la prima esperienza se vedono che sei bravo, che ti piace lavorare e che lo fai bene, ti richiamano per altri viaggi, è un rinnovo continuo, ogni esperienza dura 5-6 mesi. Per ciò che riguarda il lavoro in sé, devo dire che è certamente impegnativo, ma io ho imparato veramente tanto, è come se fossimo in un grande pronto soccorso dove accade di tutto e dove devi essere sempre reattivo e dinamico. La sanità a bordo è a pagamento per i clienti, per cui, eccetto le operazioni di routine, chi viene a farsi visitare è quasi sicuro di avere certamente qualcosa di importante da farsi curare e vuole garantito un altissimo livello di cure.

 

Quali sono gli aspetti più difficili del tuo lavoro?

Sicuramente il primo impatto è stato molto impegnativo, sei solo, e da solo devi confrontarti con dinamiche lavorative mai valutate prima. Anche la turnistica è impegnativa, bisogna considerare, infatti, che dal momento in cui t’imbarchi sei sempre reperibile 24 ore su 24, questo non vuol dire che tu non abbia dei momenti liberi o che non abbia dei turni, io faccio le solite otto ore, è solo che, anche quando formalmente sei a riposo, qualora si verifichi una determinata emergenza devi essere pronto ad intervenire. Per il resto non è molto difficile, ma devi essere una persona molto flessibile e godere di buona apertura mentale.
Per saperne di più sugli aspetti del lavoro all’estero:

 

Che cosa ritieni di aver maturato in questi anni di lavoro?

Sono cresciuto umanamente e professionalmente. Costa Crociera tiene molto agli standard qualitativi dei suoi impiegati e ti da la possibilità di partecipare continuamente a dei corsi di aggiornamento che permettono di essere sempre più aggiornati e preparati. Sulla nave alcuni esami e valutazioni cliniche sono fatti direttamente dagli infermieri, ad esempio, gli esami ematici, a differenza di quanto avviene a terra, li facciamo noi. Più in generale sento di poter affrontare il mondo del lavoro con più determinazione e competenza.

 

Pensi di consigliare questa esperienza e di voler continuare?

Sicuramente la consiglio, non è facile, ma ha tanti aspetti positivi, una buona retribuzione, un ambiente di lavoro eterogeneo e stimolante e tanto altro. Per fare questa vita bisogna essere, però, delle persone curiose e dinamiche, e più di ogni cosa bisogna saper lavorare tanto e bene, è necessario essere consapevoli che non è una passeggiata. Io personalmente penso di voler rimanere qualche altro anno in questo ambiente e poi vediamo. Come anticipavo, il bagaglio di conoscenze professionali e umane acquisite mi permette di essere maggiormente spendibile in un contesto lavorativo non solo italiano ma anche europeo, al momento non mi precludo nessuna strada.

 

La redazione di DimensioneInfermiere ringrazia e augura a Riccardo una vita professionale all’altezza delle sue capacità, ovunque voglia!

Martino Di Caudo

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