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Cosa è la fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale (FA) è un’alterazione del ritmo cardiaco in cui all’elettrocardiogramma si nota l’assenza delle onde P al tracciato. Ricordiamo che l’onda P rappresenta l’impulso elettrico che nasce nel nodo seno atriale, e che è l’unica onda che indica la presenza di una contrazione sincrona, efficace e vicendevole degli atri con i ventricoli tale da permettere un’adeguata gittata cardiaca ad ogni battito.
La FA è provocata dalla continua attivazione di numerosi focolai ectopici negli atri (fino a 350 al minuto), nessuno in grado di depolarizzare completamente gli altri focus. Questa condizione provoca un’attività cardiaca inefficace.
Di tutte queste depolarizzazioni casuali solo una su molte è in grado di raggiungere il nodo atrioventricolare. Il risultato è un ritmo cardiaco irregolare, con complessi QRS indotti casualmente da centinaia di onde caotiche atriali. Le cause alla base di questa patologia non sono ancora del tutto chiare ma ischemie cardiache e malattie congenite sembrano essere correlate, anche se spesso pazienti senza iniziale patologie cardiache la sviluppano.
Che sintomi provoca la fibrillazione atriale e come si cura?
Dal punto di vista clinico la FA può essere occasionale (parossistica) e durare da qualche minuto a qualche giorno per poi risolversi spontaneamente, persistente se è necessario un intervento medico come una terapia farmacologica o la cardioversione elettrica, o addirittura permanente quando nessuno degli interventi citati prima la risolve e il paziente dovrà conviverci a vita.
I sintomi più comuni della fibrillazione atriale sono: affaticamento e debolezza (astenia), dovuto al minor apporto di sangue che garantisce un’efficace contrazione atriale, discomfort o dolore toracico e molto spesso palpitazione, la sensazione generalizzata di percepire un ritmo accelerato, intenso e irregolare.
In caso di presenza di questi sintomi il paziente deve assolutamente contattare il proprio medico o presentarsi in pronto soccorso in quanto l’assenza di un adeguato trattamento può favorire l’insorgenza di complicanze molto gravi come l’ictus.
Come riconoscere la fibrillazione atriale all’ECG?
Se vorresti riconoscere la fibrillazione atriale all’ECG ma ancora non ti senti sicuro sulla lettura dell’elettrocardiogramma, ti consiglio di iniziare da questa ancora più semplice guida:
Se nel caso di un ritmo sinusale sono presenti tutti le onde e i tratti, e tutti gli intervalli possono essere inseriti in un range di normalità, nel caso della fibrillazione atriale ciò non avviene.
Infatti per riconoscere la FA all’elettrocardiogramma è necessario riscontrare l’assenza dell’onda P che anticipa il complesso QRS e al suo posto riscontrare un ritmo caotico in tutte le derivazioni del tracciato. L’immagine qui in basso può rappresentare (solo didatticamente) una derivazione di un tracciato di una fibrillazione atriale:
Inoltre, a differenza del ritmo sinusale, esso è assolutamente aritmico in quanto la distanza tra i vari intervalli R-R non è mai equidistante.
Questi due segni riscontrabili all’ECG possono dare adito al sospetto di essere di fronte ad una FA e andrebbero valutate dal cardiologo o dal medico specialista responsabile.
La fibrillazione atriale può essere individuata dall’elettrocardiogramma?
Come abbiamo dimostrato è possibile fare delle generiche considerazioni per intercettare la fibrillazione atriale all’elettrocardiogramma ma per completezza possiamo analizzare tutti gli aspetti del tracciato e confermare l’interpretazione analizzando anche:
- Onda P, che non è presente, al suo posto è possibile trovare solo onde caotiche, molteplici e irregolari.
- Intervallo PR non è misurabile in quanto è assente l’onda P.
- Complesso QRS è comunque sempre “stretto” ovvero inferiore o uguale a 2,5 mm.
- Ritmo irregolare.
- Frequenza nell’atrio è generalmente superiore ai 350 bpm ma in base alla risposta ventricolare, ovvero a quanti complessi QRS vengono effettivamente condotti avremo:
- FA a bassa risposta ventricolare se la FC è < 60 bpm.
- FA a normale risposta ventricolare se compresa tra 60 e 100 bpm.
- FA ad alta risposta ventricolare se > 100 bpm.
In presenza di tutte queste conferme, la possibilità di essere di fronte ad un paziente con FA sono elevate e, se non già note, devono essere immediatamente segnalate.
C’é un manuale per imparare a interpretare la FA all’ECG?
Si certo che esiste! Un manuale che oltre ad insegnarti a intercettare la fibrillazione atriale all’elettrocardiogramma ha la possibilità di farvi sviluppare un superpotere: saper discriminare un tracciato normale da uno patologico, sapere quando segnalarlo al medico e possibilmente salvare la vita del paziente. Se vuoi imparare a leggere un elettrocardiogramma in maniera semplice questo è il volume per te! Clicca il banner qui in basso e dagli un’occhiata su Amazon.it
Autore: Dario Tobruk
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