Rinnovo del CCNL Sanità: “Proposte che offendono gli infermieri”

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In una nuova nota a firma del presidente nazionale De Palma, il sindacato Nursing Up attacca le proposte per il nuovo CCNL del comparto Sanità.

«Siamo ben lontani – spiega il presidente – dal veder realizzati i precetti delineati da Comitato di Settore e Regioni nel loro atto di indirizzo. Le proposte che ci vengono sottoposte per il contratto della sanità 2022-24 offendono i professionisti dell’assistenza.


La strada per un autunno caldo all’insegna delle proteste e delle lotte di piazza sembra segnata. Altro che contratto attento alle esigenze dei professionisti sanitari. In assenza di ulteriori risorse ci troviamo oggi costretti a dare il via a nuove iniziative di lotta».

Scendendo nei dettagli, De Palma elenca alcune delle “offese” ai danni degli infermieri: «Vogliono portare da 7 a 10 i turni di pronta disponibilità che l’azienda può chiedere di effettuare, in un solo mese, al dipendente. Peccato che in questo modo, dando possibilità alle aziende di prevedere fino a 10 turni da 12 ore in un mese, si metterebbe seriamente a repentaglio la sicurezza dei pazienti.


Nessuna risposta è ancora arrivata rispetto alla nostra richiesta di aumento di quella miserevole indennità di Pronta disponibilità, pari a 1,80 euro lordi all’ora. Nessun esonero certo dai turni di notte viene previsto per i colleghi che hanno superato i 62 anni di età. Ci propongono di lavorare oltre l’orario normale di lavoro, mediante le cosiddette prestazioni aggiuntive, ma pretendono di pagarci meno. 

L’Aran insiste nel prevedere la laurea magistrale come condizione per l’accesso all’area di elevata qualificazione, in tal modo mortificando la professionalità e l’esperienza acquisite da migliaia di professionisti sanitari».


Cosa fare per migliorare le cose? Il rappresentante sindacale non ha dubbi: urge lo «stanziamento aggiuntivo di almeno 453 milioni di euro per il raddoppio delle indennità di specificità infermieristica e per la sua estensione alle ostetriche, e di almeno ulteriori 200 milioni per intervenire sulle indennità di competenza degli altri professionisti sanitari».

«Nell’incomprensibile silenzio del Governo– conclude De Palma – Nursing up prevede un autunno di lotte per la difesa prioritaria del diritto alla salute e per il diritto sacrosanto dei professionisti sanitari ad un lavoro dignitoso, compatibile con la vita personale e familiare, retribuito in maniera finalmente accettabile».

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