Salta la firma del CCNL sanità: “Contratto irricevibile, risorse insufficienti”


Scontro tra sigle sindacali: salta la firma del rinnovo del contratto della sanità per il triennio 2022-2024. Questo contratto, che coinvolge oltre 581.000 lavoratori del Servizio sanitario nazionale, tra cui infermieri, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico, è stato bloccato a seguito delle tensioni emerse nelle trattative all’Aran.


Le sigle sindacali Cgil, Uil e Nursing Up hanno deciso di non firmare il testo che invece aveva ottenuto il via libera da Cisl, Nursind e Fials. La mancanza di un accordo tra le organizzazioni ha impedito di raggiungere la maggioranza necessaria per sottoscrivere l’intesa.


Un clima di tensione già evidente in mattinata, quando l’Usb, insieme a Cgil e Uil, ha organizzato una manifestazione sotto la sede dell’Aran a Roma. Durante il presidio, i rappresentanti sindacali hanno spiegato le ragioni della protesta.


Marco Vitelli della Fp Cgil ha dichiarato (VEDI Today): Le risorse stanziate sono insufficienti, e la parte normativa non risponde alle pressioni che gravano su lavoratori e lavoratrici. Il beneficio è minimo. Il lavoro deve essere valorizzato e lo stipendio deve aumentare in proporzione all’impegno richiesto. Un punto di vista condiviso da Marco Sacco dell’Usb, che ha sottolineato: “Abbiamo indetto questo presidio per chiedere alle organizzazioni di non firmare il contratto. Non è in grado di compensare nemmeno un terzo delle perdite causate dall’inflazione di questi anni”.


Secondo i promotori dell’accordo, il rinnovo del contratto avrebbe previsto un aumento lordo mensile di circa 172 euro per tredici mensilità. Tuttavia, l’Usb ha contestato queste cifre, affermando in un comunicato che le risorse stanziate coprono solo il 5,78% degli aumenti, a fronte di un’inflazione stimata al 16% nel triennio di riferimento. Questo si traduce in una perdita di oltre il 10% del potere d’acquisto degli stipendi, con incrementi medi lordi che vanno dai 115 euro mensili per il personale di supporto ai 135 euro per i professionisti della salute.

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Alessio Biondino

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