La FNOPI è intervenuta oggi in audizione al Senato, davanti alla Commissione 10a (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), illustrando il proprio punto di vista sui disegni di legge sulle “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale” (AS. 734-938-1171-1179).
Carmelo Gagliano, Consigliere nazionale della Federazione e presidente dell’Ordine degli infermieri di Genova, ha sottolineato la centralità del ruolo dell’infermiere nel ciclo assistenziale dei pazienti in ambito di salute mentale.
“La tutela della salute mentale rappresenta da sempre per la FNOPI un caposaldo della propria attività istituzionale di valorizzazione delle specifiche esigenze del cittadino ma anche degli infermieri, che sono ormai centrali in ogni percorso clinico e assistenziale di presa in carico dei pazienti, in special modo di quelli che presentano particolari condizioni di cronicità e fragilità”.
Gagliano ha spiegato che l’infermiere specializzato in Salute Mentale e Psichiatria è il professionista sanitario che opera, in base alle proprie competenze, all’interno di strutture e servizi dedicati alla cura, assistenza e tutela della salute mentale per tutte le fasce di età: per questo “la FNOPI si mette a servizio, con il proprio know-how, delle istituzioni”, perché elaborino “politiche specifiche che promuovano, fin dai primi anni di vita e per tutta l’età evolutiva, lo sviluppo e il benessere fisico e mentale di tutti i bambini e gli adolescenti e che intervengano efficacemente e in modo mirato, in particolare in contesti e situazioni di vulnerabilità”.
Il rapporto annuale sulla salute mentale del Ministero della Salute evidenzia come gli infermieri siano i professionisti più numerosi all’interno dei Dipartimenti di salute mentale: su un totale di 41.734 professionisti sanitari, gli infermieri costituiscono il 37%, corrispondenti a 15.488 unità.
Il rapporto 2023 del SISM – Sistema Informativo per la Salute Mentale del Ministero della Salute riporta 285.101 primi contatti nell’anno, di cui il 94.4% ha avuto un contatto con i servizi di salute mentale per la prima volta. Nel 2022, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono stati circa 776.829, con tassi standardizzati di 84.8 per 10.000 abitanti adulti. La maggior parte degli utenti è di sesso femminile (54%), e l’età media riflette l’invecchiamento della popolazione, con il 67.2% delle persone assistite sopra i 45 anni.
Le persone assistite sotto i 25 anni sono meno numerose, con una maggiore concentrazione nelle fasce 45-54 e 55-64 anni (46% per entrambi i sessi), mentre le donne over 75 sono più numerose (6.1% negli uomini e 9.5% nelle donne).
“L’infermiere di Salute Mentale e Psichiatria, responsabile della gestione dei processi infermieristici,” ha proseguito Gagliano, “è una figura cruciale” perché segue il paziente durante tutto il percorso di cura: accoglie la domanda della persona e della famiglia, interpreta il bisogno di cura e assistenza, individua le priorità assistenziali e pianifica interventi finalizzati al recupero dell’autonomia e dell’autodeterminazione.
Non solo, garantisce la continuità delle cure, l’integrazione tra professionisti e la protezione dei diritti della persona. Offre consulenza specialistica ad altri operatori sanitari, sia nelle strutture ospedaliere che in quelle territoriali sanitarie e socio-sanitarie. Supporta la persona durante le fasi di acuzie, post-acuzie e nel processo di ripresa. “Promuove una cultura di contrasto allo stigma e adotta un approccio orientato al recovery.”
Gagliano ha sottolineato quindi la necessità di un percorso formativo che sviluppi competenze specialistiche e abilità relazionali orientate al lavoro di squadra in equipe multidisciplinari e multiprofessionali, con un approccio di rete. Questo percorso deve favorire l’ascolto attivo e il supporto verso l’assistito, la famiglia e i caregivers, facilitando l’integrazione con altri servizi e professionisti, sanitari e non, e adattando le modalità e gli strumenti di comunicazione interpersonale più efficaci.
In merito ai disegni di legge, Gagliano ha affermato che la FNOPI accoglie positivamente le proposte legislative in discussione, che rafforzano i principi della “legge Basaglia” e ne modernizzano i contenuti assistenziali. “Questa evoluzione nei modelli di cura e nella gestione dei pazienti non può ignorare le trasformazioni sociali e le nuove esigenze dei pazienti.”
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