Secondo Sileri la delibera 305/2021 della Regione Veneto non è uniforme all’accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003, e citando le note FNOPI, ha riconosciuto come la delibera si sia spinta al di là dell’Accordo. Inoltre, dopo aver ripercorso le competenze, il quadro professionale dell’operatore socio-sanitario e il percorso formativo non universitario, ha ricordato che i compiti di questo vanno svolti sotto la supervisione diretta dell’infermiere, in quanto sprovvisto delle caratteristiche autnomo-professionali tipiche delle professioni sanitarie, ovvero laurea e iscrizione ad un Ordine.
Continuando il suo intervento, Sileri si appoggia alle note FNOPI e OPI venete e lombarde per segnalare come la delibera ha provato a sovrapporre le due figure professionali, tentando di creare un pericoloso precedente.
Con ciò non ha escluso una rivisitazione del contenuto formativo per una prossima revisione del percorso formativo dell’OSS in previsione di un ampiamento delle sue competenze, in modo da conferire maggiore sicurezza all’assistenza ma senza comportare sovrapposizioni di competenze tra OSS e infermiere.
In quanto delegato per le professioni sanitarie, questo processo è di sua competenza e si impegna a renderlo prioritario nelle attività del Ministero. I prossimi mesi vedranno nascere una roadmap per il rinnovo dell’Accordo Stato-Regione del 2003.
L’onorevole Sara Moretto, co-firmataria, replica confermando che lo scopo dell’intervento non sia quello di mettere in contrasto le due figure ma di chiarire il fatto che l’attuale corso regionale dell’operatore socio-sanitario non può essere sostituito dal percorso universitario dell’infermiere. La Moretto, chiede inoltre di rallentare l’applicazione della delibera in virtù dei fatti appena emersi e delle perplessità manifestate dalla comunità infermieristica.
Fonte: FNOPI.it
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