Sanitari come birilli: paziente esagitato ne ‘abbatte’ sette

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Oramai trattasi di cronaca quotidiana: non c’è più giorno in cui non si verifichi una qualche aggressione al personale sanitario. Non abbiamo fatto in tempo a raccontarvi delle botte prese da un coordinatore infermieristico al lavoro presso un Hub vaccinale di Bologna (VEDI), che ne sono arrivate delle altre.

Nuova guerriglia a Foggia

Stavolta in Puglia, nella Medicina interna del Policlinico Riuniti di Foggia, dove un energumeno in preda a una crisi d’ira ha cercato di malmenare chiunque e di sfasciare un po’ tutto. Ad avere la peggio sono stati ben sette lavoratori: due medici, tre infermieri e due OSS.

Secondo le indiscrezioni trapelate e pubblicate da diverse testate (come L’Immediato e Foggia Today), l’autore di questa nuova crociata contro quelli che fino a poco tempo fa erano considerati gli eroi dei nostri tempi, sarebbe un detenuto della casa circondariale di Foggia, ricoverato nella medicina del nosocomio per delle condizioni di salute apparentemente precarie.

La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari

Oggi i giornali, le tv, il web e tutti i media li chiamano “i nuovi eroi”.Eppure, da tempo è nota a livello mondiale una nuova emergenza sociale: la violenza contro di loro, la violenza nei confronti degli operatori sanitari.Ogni giorno, sono dati forniti dall’Inail, in Italia si verificano infatti ben 3 episodi di violenza contro gli operatori sanitari, comprensivi di intimidazioni e molestie.I principali fattori di rischio si rinvengono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari, e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza.Varata in piena pandemia da Covid-19, la legge 14 agosto 2020, n. 113, “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, tenta di rispondere all’esigenza di sicurezza avvertita dal personale medico-sanitario, e contiene varie misure sia a livello sanzionatorio sia a livello educativo e preventivo.Viene inoltre introdotta un’ipotesi speciale del delitto di lesioni personali, una nuova circostanza aggravante comune, in presenza della quale i reati di lesioni e percosse diventano procedibili d’ufficio, e una sanzione amministrativa.Per rispondere, nell’immediatezza, alle esigenze innanzitutto di praticità degli operatori, il volume presenta un primo commentario e una dettagliata e accurata analisi della legge n. 113/2020, e tenta altresì di prefigurare le ricadute derivanti dall’impatto delle nuove disposizioni nel tessuto normativo del sistema.Fabio PiccioniAvvocato del Foro di Firenze, Patrocinante in Cassazione. LLB presso University College of London, è Docente di Diritto penale alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della Facoltà di Giurisprudenza, Coordinatore e Docente di master universitari e corsi di formazione. Giornalista pubblicista, è autore di pubblicazioni e monografie in materia di Diritto penale e amministrativo sanzionatorio.

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Un detenuto senza piantonamento

I dettagli dell’episodio sono stati raccontati da alcuni operatori: “Il direttore di struttura, rassicurando il magistrato referente sulla non pericolosità del paziente, avrebbe ottenuto l’avallo da parte di quest’ultimo a togliere il piantonamento.

Il detenuto, affetto da alcune patologie, alle ore 20 circa al cambio turno medici, in seguito ad uno stato di agitazione psicomotoria, dalle ultime stanze del corridoio completamente nudo ha raggiunto l’atrio di entrata del reparto e avventandosi contro il personale che cercava di calmarlo urtava con i pugni contro i vetri di una finestra (i sanitari cercavano di bloccarlo con difficoltà per possibile tentativo di defenestramento dal 4 piano) ed una serranda.

Lesioni personali

Poi ha spinto con violenza alcune panche in ferro e legno contro il personale. Tanta la forza incontenibile che non si riusciva a sedare nemmeno con i farmaci. In sei persone si è riusciti a bloccarlo e, nell’attesa della venuta degli organi di polizia di stato e della polizia penitenziaria, i sanitari hanno subito lesioni personali.

In supporto vi erano anche due operatori del Pronto soccorso, che in quel momento portavano un ricovero visto da un terzo medico chiamato in supporto con circa tre ore di ritardo, quindi con ulteriori disguidi in reparto”.

Dal Riuniti fanno sapere che “Il Policlinico ha messo in atto tutta una serie di attività per ricostruire gli eventi e sta predisponendo tutti gli atti per l’organizzazione di un Audit interno per valutare le azioni che hanno portato a quanto è accaduto”.

Urgono soluzioni

È sotto gli occhi di tutti: il problema della violenza sugli operatori sanitari ha oramai raggiunto proporzioni tali da dover pensare in fretta a soluzioni immediate e magari efficaci per arginare il fenomeno.

Già, perché tra leggi assai poco utili presentate in pompa magna e Osservatori sulla Violenza che non si sono mai riuniti, a quanto pare non si è risolto un granché.

Autore: Alessio Biondino

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