Da bravi sanitari quale siamo, abbiamo da sempre seguito le norme che ci hanno insegnato all’università: rimuovere lo smalto con acetone prima di applicare il saturimetro. Tuttavia la domanda giusta che dovremmo porci, in quanto professionisti intellettuali, è: ma serve davvero rimuovere lo smalto?
Saturimetro: ma serve davvero rimuovere lo smalto?
Protocolli di reparto, istruzioni del produttore, antiche tradizioni e abitudini di ospedale, molti fonti autoritarie continuano a ripetere che lo smalto delle unghie deve essere rimosso per evitare che possa modificare il rilevamento della saturazione periferica. Ma cosa dice la scienza?
Nonostante la questione possa apparire superflua ai più, la letteratura scientifica sull’argomento è abbondante. L’articolo “Influence of nail polish on pulse oximeter readings of oxygen saturation a systematic review” pubblicato su Emergencias, è una revisione sistematica di tutta la letteratura sull’argomento su smalto e pulsossimetro.
Gli autori hanno, attraverso un protocollo di ricerca, trovato tutti gli studi clinici ed empirici pubblicati in un intervallo di tempo intorno ai 15 anni, dal 99 al 2015 (anno di pubblicazione della revisione), con il risultato di aver raccolto decine di ricerche in diversi luoghi e contesti clinici e con pazienti di ogni tipo.
Sono stati riscontrati effetti significativi rispetto almeno un colore nella maggior parte degli studi, tuttavia queste discrepanze non andavano oltre al livello di tolleranza d’errore standard (± 2,0%) che hanno questi strumenti in quanto apparecchi elettronici.
Conclusioni degli autori su smalto e unghie
Gli autori degli studi hanno concluso che, sebbene lo smalto per unghie possa modificare le letture di SpO2, queste variazioni non sono clinicamente significative.
Altre revisioni sistematiche più recenti come “Does Nail Polish Have Significance on Pulse Oximetry Readings?: A Literature Review ” di Omolara Adedimeji e Diandra Duncan (Department of Nursing, CUNY York College, Albertson, NY, USA) reperibile su nursingrepository.org, arrivano a conclusioni simili: alcuni colori come il nero e il marrone possono influire maggiormente sui rilevamenti dell’ossimetria del paziente ma anche in questo caso, sono clinicamente insignificanti.
Ma allora perché rimuovere lo smalto dalle unghie prima di applicare il saturimetro?
Perché impiegare così tante attenzioni alla rimozione dello smalto dalle unghie quando la ricerca dimostra che è superfluo?
Perché la medicina, per quanto basata su scienza e ricerca, non potrà mai smettere di basarsi sostanzialmente su un sistema di valori forti, che appartengono al sanitario in quanto individuo, uno di questi è il principio di precauzione.
E continueremo a farlo perché è un operazione molto semplice e veloce, e perché ormai fa parte della nostra quotidianità, una sorta di tradizione.
L’importante è essere consapevoli di questo: sappiamo che non serve davvero, ma farlo è rispettare ciò che va al di là della scienza medica, i valori di un infermiere e di qualunque altro operatore sanitario.
Le tradizioni pericolose, inutili e dannose per il paziente, da superare attraverso la ricerca, sono sicuramente ben altre di questa. Ma questa è un’altra storia e ce ne occuperemo in altri articoli.
PS: in ogni caso rispettate sempre i protocolli aziendali, o se proprio volete, aggiornateli!
Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)
Guida al monitoraggio in Area Critica
Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio. A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.
a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | 2015 Maggioli Editore
15.00 € 14.25 €
Fonti scientifiche:
- Ballesteros-Peña S et al. [Influence of nail polish on pulse oximeter readings of oxygen saturation: a systematic review]. Emergencias. 2015 Oct;27(5):325-331. Spanish. PMID: 29087059. Link alla revisione sistematica (articolo in spagnolo) e link all’abstract su PubMed (inglese)
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