Un altro episodio di violenza ha scosso il personale sanitario italiano: presso l’ospedale San Paolo di Savona, nel reparto di psichiatria, una paziente ha attaccato un infermiere colpendolo alla testa con un oggetto contundente.
La protagonista di questo “incidente” è una turista tedesca che si trovava in vacanza in Italia con alcuni amici, ma che poi è stata ricoverata per dei comportamenti un po’ troppo sopra le righe e continue escandescenze.
Tuttavia, una volta all’interno dell’ospedale, la situazione è peggiorata ulteriormente. La paziente si è barricata nella sua stanza e ha colpito l’infermiere alla testa quando quest’ultimo è riuscito ad entrare. L’arma utilizzata è stata una sbarra appendiabiti, e l’infermiere ha riportato un taglio alla nuca che ha richiesto cure immediate al pronto soccorso.
L’Azienda Sanitaria Locale (ASL) ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti in un reparto delicato come quello psichiatrico. Sono stati presi una serie di provvedimenti, tra cui la promozione di un protocollo regionale per il coordinamento con le forze dell’ordine in situazioni critiche all’interno dei reparti psichiatrici.
Questo episodio triste e preoccupante, ha ancora una volta evidenziato la necessità di affrontare seriamente la questione della sicurezza del personale sanitario. Gli operatori dedicati alla cura e all’assistenza dei pazienti devono poter svolgere il proprio lavoro in un ambiente sicuro. È fondamentale adottare misure preventive, fornire adeguata formazione al personale e promuovere un dialogo tra le istituzioni sanitarie e le forze dell’ordine per affrontare in modo efficace le situazioni di emergenza.
La violenza nei confronti del personale sanitario non può e non deve essere accettata come una “parte inevitabile” del lavoro. È un problema che richiede l’attenzione e l’impegno di tutti gli attori coinvolti, al fine di garantire la sicurezza e il benessere di coloro che si dedicano alla cura degli altri.
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