Scala MUST: Applicazione di una scala di valutazione della malnutrizione

Uno screening nutrizionale iniziale dovrebbe essere effettuato entro 48 ore dal ricovero, dal personale sanitario (medico, infermiere, dietista) che per primo accoglie il paziente.

La Scala Must  (Malnutrition Universal Screening Tool) è la più diffusa scala di valutazione della malnutrizione e prende in considerazione 3 parametri fondamentali:

  • BMI – Body Mass Index (IMC – Indice di massa corporea)

  • Calo di peso

  • Effetti della malattia

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I principali obiettivi sono:

  • Identificare adulti malnutriti, a rischio di malnutrizione (sottonutrizione) od obesi.

  • Include anche linee guida gestionali che possono essere utilizzate per sviluppare un programma terapeutico adeguato

  • È adatto all’uso in ospedale, comunità e altre strutture assistenziali e può essere utilizzato da tutti gli operatori sanitari.

Il ‘MUST’ è un diagramma di flusso che illustra le 5 fasi da seguire per lo screening e la gestione.

Fase 1

Calcolare il BMI. E’ un indice che calcola la massa corporea mettendo in relazione peso in Kg e altezza in metri grazie alla formula:

kg/m2

  • Se maggiore di 20 il punteggio è = 0
  • Tra 18.5 e 20 il punteggio è = 1
  • Se inferiore a 18.5 il punteggio è = 2

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Se non è possibile misurare né ottenere l’altezza e il peso, si può stimare un intervallo probabile di IMC usando la circonferenza media del braccio (MUAC) che può essere usata a supporto nella valutazione del rischio di malnutrizione.

  • liberare il braccio sinistro (preferibilmente) del paziente

  • misurare, in cm, la distanza fra l’estremità della spalla (acromion) ed il gomito (processo oleocranico)

  • identificare il punto centrale e segnarlo sul braccio

  • chiedere al soggetto, se possibile, di lasciar pendere il braccio

  • misurare con un metro a nastro morbido (senza tirare eccessivamente) la circonferenza del braccio nel punto mediano segnato precedentemente. Si suggerisce di misurare 2 volte e di usare la media dei 2 dati.

Il MUAC non genera un punteggio, ma esprime una probabilità:

  • Se la MUAC è inferiore a 23,5 cm, è probabile che l’IMC sia inferiore a 20 Kg/m2 cioè è probabile che il soggetto sia sottopeso.
  • Se la MUAC è superiore a 32,0 cm, è probabile che l’IMC sia inferiore a 30 Kg/m2 cioè è probabile che il soggetto sia obeso.

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Fase 2

Annotare il calo di peso percentuale non programmato e assegnarvi un punteggio usando le tabelle fornite.

La perdita di peso corporeo è il principale parametro utilizzato per valutare lo stato nutrizionale.

Calo di peso = (peso abituale – peso attuale)/peso abituale x 100

Il calo ponderale involontario deve essere non pianificato ed essere in atto a partire dai 3/6 mesi precedenti. E’indicativo di malnutrizione:

  • negli ultimi 6 mesi > 10% del peso abituale

  • nell’ultimo mese > 5% del peso abituale

I valori sono così assegnati:

  • In un calo ponderale minore del 5 % il punteggio è = 0

  • Se il calo risulta tra 5 e 10 % il punteggio è = 1

  • Se il calo è maggiore del 10 % il punteggio è = 2

Fase 3

Stabilire l’effetto di malattie acute e assegnarvi un punteggio. Si prende in considerazione la non assunzione o la probabile non assunzione di apporto nutrizionale per una durata di più di 5 giorni

EFFETTI MALATTIA = (Malattia acuta – introito insufficiente)

[] NO

[] SI

Nel caso in cui non si sia verificata o non sia prevista, il punteggio attribuibile è NO = 0;

Nel caso in cui tale evento si sia verificato o sia previsto allora il punteggio attribuibile è SI = 2

Fase 4

Eseguendo la somma dei singoli valori (fase 1, 2, 3), gli scenari che si possono presentare sono i seguenti:

  • Punteggio 0: basso rischio di malnutrizione,

  • Punteggio 1: medio rischio di malnutrizione, .

  • Punteggio 2 o superiore: alto rischio di malnutrizione

Fase 5

Usare le linee guida gestionali e/o le politiche locali per sviluppare un programma terapeutico

  • Punteggio 0: basso rischio di malnutrizione, rivalutazione settimanale

  • Punteggio 1: medio rischio di malnutrizione, documentare l’apporto alimentare per 3 giorni e in seguito rivalutare. Se l’assunzione risulta valida rivalutare dopo una settimana, se non risulta valida provvedere con la segnalazione del rischio di malnutrizione alle figure competenti.

  • Punteggio 2 o superiore: alto rischio di malnutrizione, segnalare alle figure competenti il rischio di malnutrizione, verificare l’assunzione dei pasti e l’aderenza alla dieta prescritta. Eseguire rivalutazione periodica.

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La valutazione nutrizionale successiva vede l’utilizzo di indicatori di malnutrizione a punteggio valutativo come:

SGA = Subjective Global Assessment
MNA = Mini Nutritional Assessment
EASPEN NRS 2002 = Nutritional Risk Screening

Nella realtà i pazienti ricoverati sono molto raramente monitorati relativamente all’indice di massa corporea:

  • il peso viene rilevato in circa un 15% dei casi, l’altezza, per lo più riferita, in circa il 20%

  • l’indice non viene quasi mai calcolato ne registrato in cartella clinica

La nutrizione controllata può concretamente diventare uno strumento terapeutico e preventivo, la cui grande potenzialità é insufficientemente sfruttata, basti pensare che questo aspetto non rientra nel Core Business delle Aziende Sanitarie (parte integrante dei servizi di cura all’interno del processo assistenziale).

Bibliografia:

  • Progetto Linea Guida Nutrizione in ospedale.Rischio clinico: integrazione e valorizzazione della nutrizione clinica nei percorsi di cura GF. Finzi, A.Cicero, C.Sideli, C.Caccia, C.Ponzetti, I.Mura
  • ESPEN Guidelines for Nutrition Screening 2002

Autore: Gianluigi Romeo

Un manuale infermieristico per imparare a interpretare i referti ecocardiografici

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L’idea che l’utilizzo di strumenti come l’ecografo debba essere limitato solo ai medici è obsoleta e non fondata. Senza alcun dubbio l’ecografia è una scienza e un’arte che può essere appresa e utilizzata da professionisti sanitari non medici, come gli infermieri, per fornire un contributo prezioso all’assistenza sanitaria e alla cura del paziente.L’obiettivo di questo testo è quindi fornire le basi, la conoscenza e in qualche modo anche la cultura necessaria per fare sì che, al pari di altre metodiche, in precedenza di peculiare attività medica, anche l’ecocardiografia possa iniziare a far parte del corpus clinico-assistenziale dell’attività degli infermieri. Dario TobrukInfermiere specializzato in tecniche di ecografia cardiovascolare e medical writer; attualmente si occupa di Wound Care e Cure Palliative in ambito territoriale. Ha fondato e diretto il sito DimensioneInfermiere.it in collaborazione con la casa editrice Maggioli, con la quale ha anche pubblicato il volume ECG Facile: dalle basi all’essenziale.

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