«Pronto a collaborare per facilitare l’arrivo in Italia dei primi infermieri da voi selezionati all’estero». Si è dichiarato così, Orazio Schillaci, nell’incontro tenutosi lo scorso lunedì tra il Ministro della Salute e la Fondazione Samaritanus, insieme ad Aris e Uneba, due voci del settore non-profit cattolico e di ispirazione cristiana.
Durante l’incontro, richiesto dai vertici della Fondazione, si è discusso del rinnovato ruolo delle strutture residenziali per anziani, della necessità di far arrivare infermieri stranieri in Italia e dell’importanza del contratto unico del settore socio-sanitario.
La Fondazione Samaritanus ha presentato al Ministro il proprio progetto Samaritanus Care, che mira ad agevolare l’inserimento di infermieri professionali laureati stranieri nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie. È emersa anche la necessità di semplificare l’iter di accesso per questi professionisti, e il Ministro ha assicurato il suo sostegno a questa iniziativa.
Durante l’incontro, è stata ribadita la grave situazione causata dalla carenza di personale infermieristico qualificato in Italia. Aris e Uneba hanno illustrato al Ministro le proposte del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, di cui fanno parte, riguardanti i decreti delegati della Legge Anziani e la Legge di Bilancio 2024. Questi decreti saranno cruciali per il futuro dei servizi socio-sanitari destinati agli anziani.
Il documento consegnato al Ministro dalla Fondazione Samaritanus, Aris e Uneba ha evidenziato che le strutture residenziali per anziani devono focalizzarsi sull’assistenza personalizzata, migliorando il rapporto tra la cura professionale e le relazioni di cura. È stata sottolineata la necessità di definire requisiti strutturali e gestionali a livello nazionale per le nuove strutture residenziali, nonché stabilire percorsi per la transizione delle strutture esistenti. Le associazioni hanno inoltre segnalato che il settore privato non-profit gestisce il 52% dei posti letto nelle strutture residenziali per anziani in Italia.
In risposta alla sollecitazione del Ministro per avviare il processo di sottoscrizione dei contratti collettivi nazionali (Ccnl), è stato rappresentato che le istituzioni coinvolte sono interessate a raggiungere un accordo con i sindacati al più presto. Ciò è importante per evitare che il personale lasci le strutture per andare a lavorare altrove e per favorire migliori condizioni lavorative, prendendo in considerazione le reali esigenze dei lavoratori.
Tuttavia, è stato evidenziato che per le istituzioni coinvolte non è semplice garantire l’uniformità dei Ccnl dell’area privata con quelli del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nelle strutture pubbliche, esiste una garanzia assoluta di copertura dei maggiori oneri, mentre nelle strutture private non esiste una rassicurazione simile. È stato sottolineato che è necessario introdurre un riconoscimento anche a favore delle strutture sociosanitarie private, in modo che la copertura parziale dei maggiori oneri diventi un finanziamento strutturale e non solo episodico.
Infine, il Ministro Schillaci si è espresso con soddisfazione riguardo all’iniziativa di Aris, Uneba, Agidae, Agespi, Diaconia Valdese e dei sindacati Cisl Fp, Fisascat Cisl, Fp Cgil, Uil Fpl e Uiltucs per avviare un percorso verso il contratto unico del settore socio-sanitario. Il Ministro ha incoraggiato il proseguimento di questo percorso e ha sollecitato il rinnovo dei contratti collettivi a livello nazionale.
Come riportato sul sito di Uneba (VEDI), la delegazione della Fondazione Samaritanus presente durante l’incontro era composta dal Prof. Enrico Bollero, Presidente della Fondazione Samaritanus, da Don Massimo Angelelli, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI, da Padre Virginio Bebber, Presidente di Aris, dal Dott. Franco Massi, Presidente di Uneba, dal Dott. Mauro Mattiacci, Direttore Generale di Aris, e dall’Avv. Giovanni Costantino, Consigliere di Amministrazione della Fondazione Samaritanus.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento