Altro che definanziamento costante del nostro SSN… Siamo ricchi! A dirlo è il ministro della salute Orazio Schillaci che, in un’intervista a La Stampa, ha così commentato la nuova legge di bilancio: «Per precisione i miliardi in più sono 3,3. E questi si sommano ai 2,3 già programmati con la precedente manovra per un totale di ben 5,6 miliardi messi in più sul piatto per il 2024.
A parte il periodo pandemico nessun governo prima aveva fatto tanto, altro che tagli. Abbiamo molti soldi in più che ora vanno solo spesi bene. Come ho precisato più volte, aggiungere acqua a un serbatoio che perde non può essere l’unica soluzione».
I soldi per rinnovare i contratti del personale sanitario ci sono, quindi: «Si tratta di uno stanziamento straordinario, anche considerando il contesto macroeconomico in cui ci muoviamo. Si tratta di 2,3 miliardi, quattro volte tanto quanto stanziato per l’ultimo rinnovo contrattuale. Se non è un segno di attenzione questo… Qualcuno li ha chiamati eroi durante il Covid per poi dimenticarsene. Mi faccia dire che medici e infermieri sono da sempre il focus primario del nostro lavoro fin dall’insediamento».
Di sicuro, i medici guadagneranno di più: «A spanne i medici guadagneranno mille euro in più al mese. E questo ci serve per arginarne la fuga dal Servizio nazionale e quindi anche a fronteggiare meglio l’emergenza delle liste di attesa».
Aumentare lo stipendio dei medici è importante per risolvere il grande problema delle infinite liste d’attesa? Abbiamo capito bene? E per quanto riguarda gli infermieri, il cui numero in caduta libera rischia di paralizzare l’intero sistema? Con l’arrivo degli indiani la questione è risolta?
Il ministro rassicura sulle priorità: «Prima di tutto pagare meglio il personale sanitario che si impegna ad abbatterle. Per questo poniamo da 60 a 100 euro il compenso per ogni ora aggiuntiva dei medici per ridurre le liste di attesa, mentre il compenso degli infermieri lo poniamo da 30 a 60 euro, un raddoppio netto. Nel nuovo contratto poi potrebbe trovare posto anche la detassazione dei premi di risultato, quando anche questi vertono sulla riduzione delle liste».
Polemico il presidente nazionale del sindacato Nursing Up, Antonio De Palma (VEDI Ansa): «Al di là dei proclami, ancora non sappiamo come queste risorse verranno allocate». E ancora: «2,3 miliardi ci sembra una cifra non sufficiente per rispondere alle esigenze del personale del Comparto e a quello della dirigenza». Sull’aumento ai medici: «Sobbalziamo sulla sedia e ci chiediamo: il Governo pensa che davvero le liste d’attesa possano abbattersi esclusivamente agendo sulla leva dei medici del SSN?».
E ancora, sulla manovra: «Il nostro giudizio è sospeso, in attesa di capire se quello del ministro, cioè il fatto di parlare solo di 1000 euro ai medici si stato un lapsus, se è un errore di comunicazione o se veramente quando si parla di 3 miliardi destinati alle liste d’attesa la politica intende 3 miliardi destinati esclusivamente alla categoria medica, perché a quel punto si preannuncerebbe un autunno caldo, molto caldo, perché il resto dei professionisti della sanità non accetteranno sicuramente questo tipo di impostazione» conclude De Palma.
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