Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, non è affatto d’accordo con le motivazioni che hanno portato medici e infermieri a scendere in piazza lo scorso 5 dicembre. A suo dire, i sanitari non avrebbero proprio di che lamentarsi, visto che il Governo ha fatto davvero molto e questi grandi successi sono oramai da tempo sotto gli occhi di tutti: «Più di così? Parliamo di 3 miliardi, quelli messi in bilancio per il 2024 e i 2,3 della legge 2023, in tutto 5,3. Quindi non mi si dica che il governo vuole depotenziare la sanità pubblica. Questa è la prima volta, dopo oltre un decennio, che si incrementano le risorse, tra l’altro proprio per aumentare gli stipendi» ha dichiarato a Il Corriere della Sera.
Si riferisce soprattutto ai medici, il ministro. Come sempre. Quasi come se le altre categorie non esistessero o avessero un’importanza del tutto trascurabile nella nostra sanità: «Mi indichi una sola volta in cui i medici siano rimasti soddisfatti. In base a ciò che rivendicano oggi, comprendo che siamo sulla strada giusta. Chiedono più fondi e li abbiamo aumentati, stipendi più alti e i rinnovi contrattuali prevedono consistenti aumenti in busta paga».
“Consistenti aumenti” a proposito dei quali il ministro rivendica di aver «chiesto che una parte dei fondi per il rinnovo dei contratti collettivi del personale sanitario, incluso quello convenzionato, pari a 300-400 milioni dei 2,4 miliardi stanziati, sia corrisposto in anticipo a titolo di incremento dell’indennità di specificità».
Sul tema del personale, sempre carente e con la costante voglia di fuggire, Schillaci annuncia incredibili novità: «Stiamo lavorando col Mef per togliere il vincolo al tetto di spesa per le assunzioni di personale. E un nostro obiettivo. Non tutte le Regioni però hanno raggiunto il tetto già disponibile. E molte non garantiscono le prestazioni dovute al cittadino.
Gli operatori potranno guadagnare di più grazie all’aumento delle tariffe delle ore extra turno. Cinque ore settimanali di lavoro extra a 100 euro l’ora sono 2.000 euro al mese per un medico e 1.200 per un infermiere, 6o al mese. Non mi sembra sia poco, di questi tempi. Non possiamo risolvere un decennio di blocco in un anno, ma non stiamo risparmiando sforzi».
Il Ministro respinge al mittente con decisione le accuse di voler depotenziare e addirittura affossare la sanità pubblica: «Affermare che intendiamo depotenziarla è ideologia pura. Mi trovi una sola norma a dimostrazione di questo assunto. Piuttosto focalizziamo il problema non sui fondi ma su come vengono spesi, sugli sprechi. Sono troppe le Regioni che impongono ai cittadini un prezzo ingiusto di disorganizzazione e disservizi».
Sul pastrocchio pensioni (VEDI), Schillaci rassicura: «Abbiamo concordato col ministro Giorgetti che siano salvaguardati medici e infermieri dipendenti che vanno in pensione col trattamento di vecchiaia e quelli che hanno maturato requisiti per l’assegno di anzianità entro l’entrata in vigore della legge di Bilancio 2024», mentre per tutti gli altri la norma «verrà applicata in forma ridotta e gradualmente».
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