Seconda giornata del Terzo Congresso Nazionale FNOPI: tra gli interventi di rilievo, spiccano le parole di incoraggiamento e l’impegno del Vice-Ministro della Giustizia Francesco Sisto per una riforma sulla responsabilità penale e civile degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. Secondo le parole del componente del governo, è in arrivo un cambiamento della Legge Gelli-Bianco.
L’obiettivo è garantire ai professionisti condizioni di lavoro più serene, evitando il ricorso alla medicina difensiva. Un sistema in cui gli operatori sanitari, seguendo le linee guida e documentando accuratamente il proprio operato, possano sentirsi tutelati e pienamente adempienti ai propri obblighi professionali e legali.

L’intervento di Sisto al Congresso FNOPI
In linea diretta con il palco, il Vice-Ministro Francesco Sisto, impossibilitato a partecipare fisicamente per impegni istituzionali, è idealmente presente grazie a un collegamento video trasmesso in diretta.
Apre il suo lungo intervento con una promessa che risuona nell’enorme aula, dove migliaia di infermieri ascoltano con attenzione. Inizia quindi: “Daremo a ciascuno la dignità di poter dimostrare il suo adempimento in virtù di questa dimostrazione ed evitare di andare sotto procedimento sia civile ma soprattutto penale. L’infermiere è diventato protagonista nella pianificazione, nell’organizzazione, nella gestione dell’assistenza e diciamocelo francamente, non è più un mero esecutore di ordini. Nella moderna filiera dell’organizzazione sanitaria si occupa di valutazione del paziente, la prevenzione del rischio clinico, la corretta attuazione delle terapie.”
In attesa che il Governo intervenga sulla riforma penale, è fondamentale restare aggiornati su come tutelarsi dalle procedure disciplinari all’interno delle aziende sanitarie. Il manuale di Mauro Di Fresco, infermiere, docente e avvocato dal titolo “Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie” Edizione Maggioli, offre una guida completa per conoscere e difendere i propri diritti professionali di fronte alla dirigenza.
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Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie
La giurisprudenza ha voluto spiegare la relazione umana e contrattuale che lega l’operatore al paziente e viceversa, coniando un nuovo termine: contatto sociale. Le professioni sanitarie consistono in attività delicate, che purtroppo, ora più frequentemente, incidono nella sfera personale del paziente e soprattutto nei suoi interessi primari, come è appunto la salute. L’attrito che ne può derivare, al di là delle capacità di gestione del professionista, finisce spesso nel contenzioso, che dapprima viene affrontato dalla stessa Azienda sanitaria, alla quale interessa primariamente la soddisfazione dell’utente. Per questo motivo, il professionista si trova ad affrontare delle accuse di negligenza, di imperizia o di imprudenza che si sviluppano in molti modi ma che potrebbero incidere anche definitivamente sul suo futuro professionale. Lo stress, il senso di abbandono e di disarmo che investono l’operatore innocente durante le fasi disciplinari sono perlopiù prodotti dal timore di veder macchiata la propria reputazione con effetti deleteri sull’autostima e sull’eterostima. Inoltre, l’ignoranza del diritto disciplinare è un catalizzante della paura che impedisce al lavoratore di difendersi pienamente dalle accuse perché paralizza ogni possibilità di reazione. Quest’opera è stata realizzata per offrire alle professioni sanitarie un utile strumento di conoscenza e, quindi, di difesa. per comprendere pienamente le regole del sistema così da poterlo gestire in maniera produttiva e, comunque, nel senso della verità e della giustizia. La conoscenza del diritto impedirà una strumentalizzazione della procedura disciplinare affinché non diventi un momento di ritorsione e di punizione per fatti estranei alle accuse. Mauro Di Fresco Insegna Diritto Sanitario ai master infermieristici di I e II livello della Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma. Alla Seconda Facoltà (Ospedale Sant’Andrea) insegna Diritto del Lavoro Sanitario al Corso di Laurea Magistrale in Infermieristica. È relatore di diversi corsi ECM di carattere nazionale, responsabile del link Diritto Sanitario nella rivistaLa Previdenzae scrive anche su Studio Cataldi, Diritto e Diritti, Infoius.it. È consulente legale nazionale di diversi sindacati che operano nel comparto Sanità e nella Dirigenza Medica oltre che in 52 Associazioni di pazienti.
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Prosegue ricordando l’annoso problema della carenza di adesioni alla professione e, in generale, della carenza di figure infermieristiche: “Il rapporto EURISPES 2024 afferma che c’è un crescente bisogno di infermieri specializzati in aree quali l’assistenza domiciliare avanzata, l’emergenza-urgenza e le cure palliative. Sembra un dato sicuramente importante, la considerazione positiva dei cittadini nei confronti di questa figura professionale. Il vostro è diventato una professione quasi di casa, in tante situazioni è diventata molto più che una semplice presenza sanitaria, è una presenza personale e umana che aiuta […] non solo dal punto di vista clinico ma anche da quello personale.“
Terminata la premessa sulla considerazione che il Governo e il Dicastero attribuiscono alla figura infermieristica, prosegue riportando il discorso sul tema in agenda: “A me toccano due osservazioni di fondo, una che riguarda la responsabilità civile e una che riguardava la responsabilità penale. Perché il punto è che chi adempie non deve correre il rischio di essere ingiustamente sottoposto a procedimento penale, né si può pensare che il personale infermieristico possa essere il parafulmine di quelle che possono essere le responsabilità di altri soggetti.”
Sempre sulla necessità di riforma dell’attuale Legge Gelli-Bianco, continua Sisto
“È necessario, nell’autonomia e nella crescita professionale, difendere profondamente e direttamente il diritto di essere adempienti e, quindi, di non essere ritenuti responsabili ingiustamente. Se c’è una crescita di professionalità e, di conseguenza, di responsabilità, questo significa, in senso direttamente proporzionale, difendere con fermezza i criteri di responsabilità, in una linea che, immagino, eviti che il personale infermieristico diventi in qualche modo il terminale di responsabilità organizzative, magari anche del personale medico.“
È evidente che, in base alla Legge Gelli, la responsabilità ricade prevalentemente sulla struttura sanitaria, salvo nei casi in cui vi sia dolo o colpa grave da parte dell’infermiere. Ma, come ricorda il Vice-Ministro, il problema è che, in caso di colpa grave, è la stessa azienda a rivalersi sul singolo professionista: “Il punto è evitare che vi possa essere la colpa grave per scongiurare la rivalsa. E qual è la ricetta per evitarla? Cari amici, bisogna poter dimostrare puntualmente il proprio adempimento. Non abbiate paura di scrivere, di compilare correttamente la modulistica a voi affidata. Dimostrate, più che a parole, attraverso i documenti e gli atti scritti, ciò che avete realmente posto in essere, così da essere tutelati di fronte a eventuali contestazioni sulla tipologia del comportamento adottato, sempre nel rispetto delle indicazioni ricevute.“
Il Vice-Ministro riconosce la grave carenza di linee guida attualmente disponibili, che potrebbero rappresentare un riferimento essenziale per prevenire tali responsabilità. Sul versante penale, sottolinea come gli infermieri siano costantemente esposti, persino al rischio di imputazioni per omicidio colposo del paziente.
A tal proposito, richiama una sentenza della Cassazione del 2022, in cui un infermiere è stato ritenuto responsabile per non aver segnalato al medico un aggravamento clinico e per aver omesso di attenersi ai protocolli e alle procedure previste.
Guarda anche le interviste
Al Terzo Congresso Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini degli Infermieri, istituzioni, politici, rappresentanti della sanità e figure carismatiche affrontano temi cruciali come la responsabilità legale, la valorizzazione della professione e le sfide del sistema sanitario. Nel video presentiamo le interviste dei giornalisti a:
- Massimo Fabi, Coordinatore Commissione Salute Conferenza delle Regioni
- Barbara Mangiacavalli, Presidente FNOPI
- On. Orazio Schillaci, Ministro della Salute
Sisto: riforma della Legge Gelli-Bianco e le IA in sanità
Sarà un vero e proprio “New Deal”, un punto cardine tra gli obiettivi che Sisto pone di fronte agli infermieri: “La necessità di scrivere, di fare della documentazione infermieristica un punto di riferimento importante, fondamentale e insostituibile.”
In sintesi, la chiave per tutelarsi è la capacità di dimostrare un adempimento preciso e puntuale. La tracciabilità degli interventi infermieristici diventa così la base per attestare la diligenza del professionista, proteggendolo da eventuali accuse di inadempimento in caso di contenzioso.
In chiusura, il Vice-Ministro sottolinea l’importanza dell’integrazione delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, nella pratica clinica, mettendo però in guardia sull’assenza di empatia e sulla rigidità di questi strumenti, che, essendo semplici ripetitori di pensieri umani, non cambiano idea.
Un aspetto che Sisto critica nell’interfaccia tra professionista e paziente, ribadendo: “Occhio all’eccesso di confidenza nei confronti di ripetitori di pensieri umani, laddove le terapie, molto spesso, richiedono, proprio per la vostra professionalità, la capacità di discostarsi intelligentemente dalle istruzioni per l’uso. Dimostrando sempre per iscritto le ragioni per cui ci si discosta dalle istruzioni in uso, dato fondamentale che vi sottopongo come mantra per evitare, con la crescita della responsabilità, conseguenze.”
Prosegue: “Nel cambiamento della Gelli-Bianco terremmo conto di quello che l’apporto del personale infermieristico e in qualche modo proveremo a darvi delle nuove indicazioni più snelle e leggere che in qualche modo evitino le centralizzazioni che consentano in ciascun di reparto delle capacità di interventi precostituiti agili e facili senza che ci sia nessuna forma di responsabilità Se non che non sia colpa grave. “
Il Vice-Ministro porta un esempio per chiarire alla platea quale professionista potrebbe essere chiamato a rispondere per colpa grave: “Solo per fare un esempio, pensiamo al caso in cui l’ortopedico operi la gamba sana anziché quella malata.”
Scudo penale: Sisto “a noi non interessa punire”
Queste sono le ipotesi che, in qualche modo, comporteranno responsabilità per altri soggetti. Per quanto riguarda le responsabilità penali, alcune situazioni saranno coperte, come avviene attualmente con lo Scudo Penale, prorogato fino a dicembre 2025, che garantirà una tutela più ampia.
Il Vice-Ministro conclude il suo intervento ribadendo la posizione del Governo e del Ministero, sottolineando che l’obiettivo non è quello di colpire i professionisti con sanzioni, ma di prevenire gli errori e migliorare la sicurezza nel sistema sanitario: “Da parte del Governo e del Ministero, massima comprensione, massima attenzione. Non è sul terreno della responsabilità che si gioca la partita. A noi non interessa punire, a noi interessa evitare che gli eventi si verifichino. L’art. 32 della Costituzione non chiede punizioni, chiede evitabilità delle colpe.“
Infine, rivolge un augurio ai presenti, riconoscendo il valore del confronto e il ruolo centrale degli infermieri nel dibattito: “E da questo punto di vista, vi auguro un incontro importante, serio, puntuale, con relatori di grande spessore. Ma i veri protagonisti di tutto questo siete ciascuno di voi, e io saluto individualmente ciascuno di voi.”
Un lungo applauso conclude l’intervento, accendendo una nuova speranza non solo per gli infermieri, ma anche per i medici e tutti gli altri professionisti sanitari. L’auspicio è quello di costruire un ambiente di lavoro più sereno, in cui la medicina difensiva diventi solo un lontano ricordo. Un sistema in cui le energie e le risorse siano impiegate per l’unico vero obiettivo di ogni professionista della salute: curare e prendersi cura del paziente, senza il timore costante di essere imputato, denunciato o messo sotto accusa per ogni minimo intervento.
Lontano dall’idea di un sistema punitivo, dove colleghi, superiori o pazienti sembrano parte di un meccanismo ostile, l’orizzonte tracciato è quello di una sanità fondata sulla fiducia reciproca e sulla sicurezza professionale. Un cambiamento che ci auguriamo di vedere concretizzarsi nella realtà e che potrebbe restituire alle nuove generazioni di infermieri la leggerezza necessaria per concentrarsi sugli aspetti più importanti della loro missione.
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram)
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