Solo un cardiopatico su due controlla la pressione a casa

Dario Tobruk 27/09/22
Secondo un nuovo studio poco meno della metà degli anziani che assumono farmaci contro l’ipertensione controlla la pressione arteriosa a casa. I risultati dimostrano come basta una semplice raccomandazione per influire sullo stato di salute del paziente.

Metà degli ipertesi non controlla la pressione a domicilio

Pubblicato su JAMA Open, lo studio ha raccolto e analizzato i dati di centinaia di pazienti, tra cui ipertesi o che necessitano di un controllo della pressione costante come i nefropatici e i diabetici.

I ricercatori hanno raccolto le risposte di adulti con un età compresa tra i 50 e gli 80 anni sulle loro abitudini di monitoraggio della pressione arteriosa al di fuori dei setting ospedalieri e lontani da professionisti sanitari che lo farebbero al posto loro.

Poco più della metà degli intervistati dichiara di possedere un misuratore elettronico della pressione sanguigna ma la frequenza d’uso varia notevolmente e, tra questi, ancora meno assistiti comunicano i valori al proprio medico.

Malgrado ciò, possedere un dispositivo aumenta esponenzialmente la possibilità di controlli, se proprio non frequenti, quantomeno sporadici, rispetto a chi non ne possedeva nemmeno uno.


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La raccomandazione da parte del sanitario aumenta le probabilità di monitoraggio domiciliare

I risultati dello studio affermano che solo il 62% degli ipertesi dimessi dalle strutture è stato incoraggiato da un sanitario ad eseguire i controlli pressori anche a domicilio. Questa raccomandazione garantisce 3 volte e mezzo più probabilità che il paziente segua queste indicazioni se ricorderà di aver ricevuto tale monito.

È indiscutibile che il controllo adeguato della pressione può aiutare le persone anziane a vivere più in salute e a lungo. A ragione di ciò, lo scopo dello studio è indagare le motivazioni alla base di una mancata adesione alle raccomandazioni fornite o, nell’eventualità, perché queste non sono state fornite dai sanitari.

Il monitoraggio domiciliare regolare previene il rischio di morte

Ricerche correlate dimostrano come, attraverso un costante monitoraggio domiciliare sia possibile mantenere elevati adeguati di pressione arteriosa e che, un migliore controllo può significare un rischio ridotto di morte, di eventi cardiovascolari come ictus, infarti cardiaci e persino di demenza e deterioramento cognitivo.

Gli autori concludono lo studio suggerendo quanto sia importante implementare protocolli di educazione sanitaria sull’importanza dell’automonitoraggio della pressione e della condivisione dei valori con il proprio medico di famiglia.

Autore: Dario Tobruk 

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Fonte:

  • Springer MV, Malani P, Solway E, et al. Prevalence and Frequency of Self-measured Blood Pressure Monitoring in US Adults Aged 50-80 Years. JAMA Netw Open. 2022;5(9):e2231772. doi:10.1001/jamanetworkopen.2022.31772

 

Dario Tobruk

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